venerdì 9 gennaio 2009

Martedì al via a Città del Messico il VI Incontro Mondiale delle Famiglie. Benedetto XVI parteciperà in video collegamento

Papa Benedetto XVI parteciperà in collegamento video via satellite alla conclusione del VI Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Città del Messico, dal 14 al 18 gennaio, sul tema ''La famiglia, formatrice ai valori umani e cristiani''. Lo ha annunciato durante la presentazione in Vaticano dell'evento, il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. ''Ci sarà un collegamento diretto televisivo del Papa al termine della Messa di domenica 18 gennaio - ha spiegato il porporato - e annuncerà il tema e il luogo del prossimo incontro mondiale''. L'incontro Mondiale delle Famiglie, un evento che voluto da Giovanni Paolo II, si strutturerà intorno a tre momenti principali: il Congresso teologico pastorale, la festa delle testimonianze (al quale il Papa sarà presente sempre in video collegamento) e la Celebrazione conclusiva del 18 gennaio presieduta dal card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, inviato dal Papa come suo rappresentante. ''La Chiesa - ha spiegato il card. Antonelli - considera la famiglia una priorità pastorale, insieme ai giovani. La famiglia è crocevia di tutte le pastorali, è un tema centrale per la Chiesa''. Durante l'Incontro di Citta' del Messico non verranno trascurati temi come la ''crisi economica e di politiche familiari''. ''Sarà una splendida esperienza di fraternita' universale - ha aggiunto Antonelli - che abbraccerà' popoli di diverse culture, uniti nella fede in Cristo e nell'amore alla Chiesa cattolica''. Tre i temi centrali dell'evento, ''I rapporti e i valori familiari'', ''Famiglia e sessualita''', ''La vocazione educatrice della famiglia'', senza però dimenticare il rapporto tra famiglia e valore della vita umana, gli organismi che aiutano la famiglia nella formazione dei valori, il rapporto tra famiglia e mass-media, la famiglia degli emigranti, la politica e le leggi a favore della famiglia. Nella conferenza stampa di presentazione, il card. Antonelli ha anche auspicato ''una maggiore equità nel prelievo fiscale'' sui nuclei familiari numerosi. ''E' importante - ha osservato - applicare equità nel prelievo fiscale alle famiglie, un riconoscimento dovuto - ha insistito - che reca beneficio all'intera societa'''. Un riconoscimento dovuto anche al lavoro domestico - ha poi sottolineato - ''perchè non si capisce come possa valere di meno se svolto da una madre anzichè da una colf''. Affermazione che non contrasta con il principio di gratuità delle cure familiari - ha puntualizzato - in quanto ''le cure alla famiglia sono offerte per amore, ma hanno comunque diritto ad un giusto riconoscimento''. Il porporato, che presiederà l'Incontro delle Famiglie di tutto il mondo insieme al segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, ha esortato i cattolici di tutto il mondo a contrastare con forza la diffusione di leggi ''che permettono, con molta facilità l'aborto, come pure il divorzio rapido e l'eutanasia''. Opporsi - ha rimarcato - è ''un obbligo morale''. Dopodiché ci sono gli «irregolari». Dalle coppie di fatto ai divorziati risposati. È un dato di fatto anche fra i credenti, «a volte c'è uno scarto tra il Vangelo e la dottrina della Chiesa da una parte e la prassi vissuta dall'altra». Così la Chiesa «ha il dovere di annunciare la verità anche quando gli uomini non vogliono darle ascolto, come dice San Paolo a Timoteo». Ma senza asprezze, sorride il card. Antonelli: «La vita cristiana è come una montagna che noi non possiamo né vogliamo abbassare: dobbiamo aiutare le persone a salire con il loro passo. Per questo la Chiesa accompagna tutti, non esclude, non lancia anatemi, anche se il primo atto di carità è indicare la cima e la montagna in tutta la sua grandezza». L'incontro sarà quindi aperto anche ai divorziati risposati e ai loro figli. Tra l'altro parteciperanno «madri nubili e sole» del Messico. Dall'Associazione Famiglie Separate Cristiane di Roma si dice che il cardinale sarebbe pronto a ricevere una loro delegazione il 23 gennaio. Il problema è doloroso e sentito. Chi ha divorziato e si è riposato non può fare la comunione. Ma lo stesso Benedetto XVI, nel confermare la dottrina, aveva detto a giugno dell'anno scorso, nell'omelia in video collegamento per la chiusura del Congresso Eucaristico Internazione di Quebec, che «nel desiderio di comunione» e «nella partecipazione all'eucarestia» si trovano comunque «una forza e un'efficacia salvatrice». Del resto l'allora card. Ratzinger, come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, aveva firmato il 14 settembre '94 una lettera che respingeva le aperture di alcuni vescovi tedeschi, spiegando tuttavia che questi fedeli «non sono affatto esclusi» dalla Chiesa .Per questo il card. Antonelli spiega: «Le diocesi organizzano talvolta incontri speciali per le coppie cosiddette irregolari. Certo sono utili, ma non bisogna creare dei piccoli ghetti: se i divorziati risposati, ad esempio, non possono ricevere l'eucarestia, segno della piena comunione con la Chiesa, possono però partecipare alla messa e ad altre attività della comunità cristiana, in modo da sperimentare seriamente la Chiesa come la loro casa». Considerazioni che valgono anche per le famiglie «regolari»: «Non devono disprezzare gli altri, ma creare reti di amicizia e solidarietà, perché Dio è amore».