sabato 10 gennaio 2009

Il fondatore del Cammino Neocatecumenale ringrazia Benedetto XVI: dopo tante sofferenze siamo stati riconosciuti come strumento di evangelizzazione

L'approvazione degli Statuti del Cammino Neocatecumenale da parte di Benedetto XVI "è stato per noi una conferma meravigliosa: dopo tante sofferenze, dopo tanto lavoro in tutto il mondo, alla fine siamo stati riconosciuti dalla Santa Sede come una modalità diocesana di iniziazione cristiana, messa al servizio dei vescovi; uno strumento per la nuova evangelizzazione". Lo ha detto il fondatore del Movimento, Kiko Arguelo (nella foto con Benedetto XVI), intervistato dalla Radio Vaticana in vista dell'incontro con il Papa per il 40 anni del Cammino che oggi è presente in 120 Paesi del mondo con 20.000 comunita' in 5.500 parrocchie. Il movimento è nato a Roma, nella parrocchia dei Santi Martiri Canadesi, nel novembre del 1968. Nella Capitale, sottolinea Kiko nell'intervista, “abbiamo parrocchie che hanno 28 comunità, 25 comunità, una cosa enorme, e ci sono altre parrocchie in cui i presbiteri si trovano in difficolta' soprattutto perche' sono pieni di migranti. Abbiamo pensato che forse è arrivato il momento, come dice il Vangelo, che 'chi ha due tuniche ne dia una a chi non c'e' l'ha' e che le parrocchie che hanno molte comunita', ne avrebbero potuto inviare alcune per aiutare queste parrocchie in periferia. E cosi' - conclude - abbiamo radunato i parroci, abbiamo radunato i responsabili e tutti erano completamente d'accordo. Abbiamo parlato con il cardinale vicario Agostino Vallini, che e' stato molto contento, e anche con il Santo Padre. E adesso, abbiamo gia' le prime 14 comunita' che partono per le zone piu' difficili di Roma. E questo 'esperimento missionario' lo stanno aspettando anche in tante altre parti del mondo: anche a Madrid ci sono molte periferie piene di migranti e se non si aiutano questi migranti, sono presi dalle sette o sono attratti dall'ambiente completamente secolarizzato".