sabato 3 gennaio 2009

Benedetto XVI scrive al card. Bertone: i genitori sono i principali educatori dei propri figli. Gli avvocati matrimonalisti plaudono al Papa

I genitori sono i primi e principali educatori dei propri figli e nel campo dell'educazione hanno "una fondamentale competenza: sono educatori perché genitori": è quanto scrive Benedetto XVI nella Lettera inviata al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone (foto). Lo riferisce Radio Vaticana. Nella missiva, spiega l'emittente della Santa Sede, il Papa nomina il card. Bertone Legato pontificio per il VI Incontro mondiale delle Famiglie che si terrà a Città del Messico dal 13 al 18 gennaio sul tema: "La famiglia formatrice ai valori umani e cristiani". Citando la Lettera 'Gratissimam sanae' di Giovanni Paolo II (2 febbraio 1994) il Pontefice ricorda che "la famiglia è chiamata a svolgere il suo compito educativo nella Chiesa, partecipando così alla vita e alla missione ecclesiale. La Chiesa - aggiunge - desidera educare soprattutto attraverso la famiglia, a ciò abilitata dal sacramento del matrimonio, con la 'grazia di stato'".
L'Associazione Matrimonialisti Italiani "approva in pieno le parole del Santo Padre che indicano nei genitori la prima agenzia educativa dei propri figli". E' quanto scrive in una nota il presidente nazionale dell'Ami, avv. Gian Ettore Gassani. "Nel nostro Paese durante gli ultimi anni - aggiunge - si è registrato un grave disimpegno da parte di numerose famiglie nell'educazione dei figli; tante madri e tanti padri hanno sostanzialmente abdicato al ruolo educativo della prole. I genitori delegano ad altri questa importantissima funzione oppure riducono al minimo il loro intervento, invece decisivo nel processo di crescita dei figli. Oggi in Italia più del 50% dei bimbi viene cresciuto dai nonni o dalle baby sitter; altri trascorrono l'intera giornata in asili nido o scuole materne. Esiste poi una contraddizione stridente che rende ancora più preoccupante il fenomeno: spesso i genitori, dopo aver delegato alla scuola il compito di educare i propri bambini, non si dimostrano collaborativi e comprensivi con quest'ultima".
"E' infine evidente - è la conclusione - che il fenomeno bullismo in Italia dipenda per lo più dalla mancanza di un costante controllo genitoriale sui valori e sui comportamenti dei propri figli".