Il rabbino di New Jacob Neusner (nella foto con Benedetto XVI) prende le distanze dalle critiche rivolte al Papa dal rabbino di Venezia Elia Enrico Richetti che ha accusato Benedetto XVI di procedere alla "cancellazione degli ultimi 50 anni di storia della Chiesa", riferendosi soprattutto agli aspetti liturgici come la liberalizzazione dei riti tradizionali in latino. "Non sono d'accordo: il cammino dell'ultimo mezzo secolo - afferma in un'intervista al vaticanista de Il Foglio Andrea Monda - è irreversibile. Papa Benedetto XVI ha riaffermato in molti modi la sua amicizia con il popolo ebreo e il suo rispetto per il giudaismo. Ha ripreso la tradizione di Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo. La sua visita negli Stati Uniti ha sottolineato la sua affermazione delle relazioni fraterne che legano giudaismo e cristianesimo. Le sinagoghe statunitensi e i rabbini hanno risposto alla sua benedizione con una loro propria benedizione". Neusner, protagonista di una lunga corrispondenza con Papa Ratzinger citata anche nel volume "Gesu' di Nazaret", si dice d'accordo con Giorgio Israel quando afferma che "la memoria è fondamentale ma deve essere bene usata. Il modo migliore di sviluppare i rapporti tra ebraismo e cristianesimo è di rivolgere lo sguardo al futuro". Per il rabbino di New York è proprio grazie a uomini come Benedetto XVI che il dialogo giudaico-cristiano ancora vive; quel dialogo, dice Neusner, "che la Chiesa Cattolica nella seconda metà del XX secolo ha inaugurato e che è stato riaffermato nella risposta che con cuore puro il Papa ha dato nel suo libro alla mia conversazione immaginaria inserita nel mio vecchio libro di oltre 15 anni fa".
Parla il rabbino Neusner che conferma la tesi di Israel e difende la fratellanza giudeocristiana ristabilita da Ratzinger (Monda) - l'articolo de Il Foglio riportato dal Papa Ratzinger blog