Il vescovo lefebvriano Richard Williamson dovrà ritrattare le sue dichiarazioni negazioniste della Shoah "per essere ammesso a funzioni episcopali nella Chiesa". E' netta la posizione del Vaticano, contenuta in una nota della Segreteria di Stato: il religioso dovrà prendere "in modo assolutamente inequivocabile e pubblico" le distanze dalle affermazioni con cui ha negato lo sterminio degli ebrei. Posizioni, aggiunge la nota, "non conosciute dal Santo Padre nel momento della remissione della scomunica". La Santa Sede ribadisce che le opinioni di mons. Williamson "sono assolutamente inaccettabili e fermamente rifiutate" da Benedetto XVI e interviene nuovamente dopo le polemiche che si sono scatenate e hanno coinvolto le massima autorità del mondo cattolico ed ebraico. La Segreteria di Stato della Santa Sede cita le parole pronunciate dal Papa il 28 gennaio scorso con cui "ha ribadito la Sua piena e indiscutibile solidarietà con i nostri Fratelli destinatari della Prima Alleanza": "La memoria di quel terribile genocidio deve indurre l'umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell'uomo - ricorda la nota - la Shoah resta per tutti monito contro l'oblio, contro la negazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti".
NOTA DELLA SEGRETERIA DI STATO