venerdì 20 febbraio 2009

La Santa Sede deplora il programma tv israeliano in cui vengono dileggiati Gesù e Maria: volgare e offensivo atto di intolleranza verso i cristiani

Dopo che un programma trasmesso sul canale televisivo privato israeliano Canale 10 ha preso in dileggiato pesantemente le figure di Gesù Cristo e della Madonna, la Santa Sede interviene oggi con un comunicato per ''deplorare'' ''un così volgare e offensivo atto di intolleranza verso il sentimento religioso dei credenti in Cristo'' e per ''rilevare con tristezza come vengano offesi in modo così grave proprio dei figli di Israele, quali erano Gesù e Maria di Nazareth''. Il comunicato arriva il giorno dopo che i vescovi cattolici della Terra Santa avevano ''espresso pubblicamente lo sdegno e la protesta dei cristiani'' per la trasmissione. ''Le Autorità governative - riferisce ancora la nota della Sala Stampa vaticana -, subito interessate dal Nunzio Apostolico, hanno prontamente assicurato il proprio intervento al fine di interrompere tali trasmissioni e ottenere pubbliche scuse dalla stessa emittente''. "Offese orribili e attacchi ripugnanti”. Così l’assemblea dei vescovi cattolici di Terra Santa, in una nota del 18 febbraio, ha condannato il programma in cui “vengono attaccate le figure di Gesù Cristo e della Vergine Maria”. La nota firmata da 12 leader religiosi cattolici, tra cui il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal e l’emerito Michel Sabbah, il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa e mons. Elias Chacour, arcivescovo greco-melchita di Akka, parla di “offese lanciate contro la nostra fede e di conseguenza contro i cristiani. Il programma ha diretto i suoi attacchi contro le figure più sante del nostro credo nel tentativo, esplicitamente dichiarato dal suo regista, di distruggere il cristianesimo. Nel fare così Canale 10 è stato usato per profanare la nostra fede ed offendere centinaia di migliaia di cittadini israeliani cristiani e milioni di cristiani nel mondo”. Per i vescovi cattolici il programma “è un sintomo dei grandi problemi che disturbano la società, come l'intolleranza, il rifiuto di accettare e rispettare gli altri” e si inserisce “nel più ampio quadro degli attacchi contro i cristiani in tutto Israele nel corso degli anni”. Tra questi i vescovi ricordano le copie del Nuovo Testamento bruciate in pubblico nel cortile della sinagoga di Or Yehuda. “Da anni – scrivono i vescovi - il Cristianesimo sta facendo molto per fermare le manifestazioni di antisemitismo e adesso i cristiani in Israele devono ritrovarsi, essi stessi, vittime di manifestazioni anti cristiane di basso profilo?”. Nel condannare il programma l’assemblea dei vescovi chiede anche alle autorità interessate di “adottare le azioni necessarie per porre fine a tale orribile profanazione della nostra fede. E’ inconcepibile che questi incidenti debbano verificarsi in Israele, che ospita alcuni dei santuari più cari della cristianità, e che confida molto sui pellegrinaggi dalle nazioni cristiane. Chiediamo al popolo israeliano e alle sue autorità di prendere le misure adeguate nei confronti di tale inaccettabile offesa e dei suoi autori. Al tempo stesso, chiediamo a Canale 10 di riconoscere la propria responsabilità, e chiedere ufficialmente e pubblicamente scusa per questo incidente e per evitare che si ripeti”. Nella nota si ringraziano anche “per la solidarietà mostrata i rappresentanti musulmani ed ebrei, anche loro sconvolti e sconcertati” dal programma. Papa Benedetto XVI dovrebbe recarsi in Terra Santa dall'8 al 15 maggio, ma tra Gerusalemme e il Vaticano continuano le occasioni di tensione, dall'ultima crisi nata dalla revoca della scomunica del vescovo lefebvriano Williamson ai negoziati ancora in corso sullo status finanziario della Chiesa cattolica in Israele.