venerdì 27 marzo 2009

Il Papa in Terra Santa. La Messa nella valle di Josafat: in un luogo carico di significati biblici e cristiani la memoria della Passione

Una Messa all’aperto sot­to le mura di Gerusa­lemme. In quel tratto della valle del Cedron che – se­condo la tradizione – è la valle di Josafat (foto), cioè il posto dove al­la fine dei tempi Dio «riunirà tutte le genti e verrà a giudizio con loro» ( Gioele 4,2). È proba­bilmente questo momento la novità più significativa del pro­gramma del viaggio di Bene­detto XVI in Terra Santa, ufficializzato ieri dalla Sala Stampa vaticana. Martedì 13 maggio al­le 16.30 il Papa presiederà la sua unica Messa pubblica a Geru­salemme. E lo farà – appunto – in questo luogo molto denso di significati. La valle del Cedron corre a ri­dosso della Città Vecchia e pren­de il nome dal torrente omoni­mo che qui un tempo scorreva. La valle scende fino al deserto di Giuda in quella che politica­mente oggi è Gerusalemme E­st; ma il tratto in cui si trova l’a­rea dove Benedetto XVI presie­derà la Messa è proprio quello centrale, tra il Monte del Tem­pio e il Monte degli Ulivi. È la zona che chiunque è stato a Ge­rusalemme ricorda per i grandi cimiteri: quello ebraico, con le tombe bianche senza fiori ma solo pietre, come è nella tradi­zione giudaica; ma, a poca di­stanza ci sono anche le tombe musulmane e il piccolo cimite­ro cristiano. Si tratta di una col­locazione legata proprio al pas­so del profeta Gioele: gli abitanti di Gerusalemme si fanno sep­pellire qui perché questo sarà il luogo del giudizio finale. Per la tradizione cristiana, però, questo luogo è importante an­che per un altro motivo: di qui Gesù è certamente passato nel­la notte della Passione. Per an­dare dal Cenacolo, il luogo del­l’Ultima Cena, al Getsemani, il podere dove pregò il Padre pri­ma di essere consegnato nelle mani di coloro che lo avrebbe­ro crocifisso, il Maestro e i di­scepoli devono avere per forza percorso questo tratto della val­le del Cedron. La Messa che il Papa celebrerà qui – dunque – sarà il momento del viaggio in cui si farà memoria della Pas­sione. Il luogo dove avverrà la celebrazione in realtà è un terreno abbastanza piccolo che verrà si­stemato per l’occasio­ne. Non si tratterà di un momento di mas­sa: saranno appena cinquemila i posti di­sponibili. Vi parteci­peranno dunque molte meno delle cin­quantamila persone attese giovedì 14 a Na­zaret, per la Messa sul Monte del Precipizio. Ma la celebrazione eucaristica di Benedetto XVI nella valle di Josafat sarà co­munque uno dei momenti più suggestivi del pellegrinaggio in Terra Santa. Sarà infatti la pri­ma volta che un Papa celebrerà una Messa in uno spazio aper­to a Gerusalemme: sia Paolo VI nel 1964 sia Giovanni Paolo II nel 2000 avevano presieduto la loro solenne concelebrazione all’interno della Basilica del Santo Sepolcro. Dunque si trat­terà di un momento dal signifi­cato particolare per la comunità cristiana della Città Santa. Inoltre sarà anche un rito che rimarrà impresso nelle memo­ria per via delle immagini: il Pa­pa celebrerà avendo sullo sfon­do la sagoma d’oro – musulma­na – della Cupola della Roccia, le pietre bianche delle tombe del cimitero ebraico e la basili­ca cristiana del Getsemani. In­sieme allo spettacolo inegua­gliabile delle mura di Gerusa­lemme all’ora del tramonto.