giovedì 2 aprile 2009

Conclusa la riunione della commissione sulla Chiesa in Cina. Dolore per l'arresto di mons. Jia Zhiguo e vicinanza ai vescovi oppressi dal governo

La commissione vaticana voluta da Papa Benedetto XVI per approfondire la situazione e i problemi della Chiesa Cattolica in Cina denuncia i ''rapporti non facili'' delle autorità ecclesistiche con il governo di Pechino. La commissione si è incontrata per tre giorni in Vaticano, ed è stata ricevuta ieri pomeriggio dal Pontefice. A confermare i timori, proprio nei giorni in cui era in corso la riunione è arrivata la notizia che le autorità cinesi hanno arrestato un vescovo della Chiesa 'sotterranea'. ''I partecipanti - si legge nel comunicato finale dell'incontro -, facendo anche riferimento alla propria esperienza, a volte sofferta, hanno messo in risalto problematiche complesse dell'attuale situazione ecclesiale in Cina, che derivano non solamente dalle difficoltà all'interno della Chiesa ma anche dai rapporti non facili con le Autorita' civili. In questo contesto si è appresa con profondo dolore la notizia del nuovo arresto di S.E. Mons. Giulio Jia Zhiguo, Vescovo della diocesi di Zhengding''. La commissione vaticana denuncia che ''situazioni di questo genere creano ostacoli a quel clima di dialogo con le competenti Autorità che, com'è noto, il Santo Padre ha auspicato vivamente nella summenzionata Lettera. Non si tratta, purtroppo, di un caso isolato: anche altri ecclesiastici sono privati della libertà o sono sottoposti a indebite pressioni e limitazioni nelle loro attività pastorali. A tutti costoro, i Partecipanti desiderano far giungere l'assicurazione della loro vicinanza fraterna e della costante preghiera, in questo tempo quaresimale, illuminato dal Mistero Pasquale''.