sabato 25 aprile 2009

Il Papa: l'insegnamento della religione nelle scuola ha un valore insostituibile nel percorso formativo dell'uomo ed è esempio di laicità positiva

Lungi dal costituire "un'interferenza o una limitazione della libertà", la presenza nella scuola pubblica italiana degli insegnanti di religione selezionati dalla Chiesa cattolica "è, anzi, un valido esempio di quello spirito positivo di laicità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva, fondata sul rispetto reciproco e sul dialogo leale, valori di cui un Paese ha sempre bisogno": lo ha affermato il Papa ricevendo gli insegnanti di religione nell'Aula Paolo VI in Vaticano in occasione di un convegno organizzato dalla Conferenza Episcopale italiana. Papa Ratzinger ha sottolineato che il "servizio" svolto dagli insegnanti di religione si svolge "senza improprie invasioni o confusione di ruoli" ed ha aggiunto: "E' significativo che con lui tanti ragazzi si tengano in contatto anche dopo i corsi". "Auguro a tutti voi - ha detto il Papa citando San Paolo - che il Signore vi doni la gioia di non vergognarvi mai del suo Vangelo, la grazia di viverlo, la passione di condividere e coltivare la novità che da esso promana per la vita del mondo". "Con la piena e riconosciuta dignità scolastica del vostro insegnamento - ha detto ancora Benedetto XVI - voi contribuite, da una parte, a dare un'anima alla scuola e, dall'altra, ad assicurare alla fede cristiana piena cittadinanza nei luoghi dell'educazione e della cultura in generale. Grazie all'insegnamento della religione cattolica, dunque, la scuola e la società si arricchiscono di veri laboratori di cultura e di umanità, nei quali, decifrando l'apporto significativo del cristianesimo, si abilita la persona a scoprire il bene e a crescere nella responsabilità, a ricercare il confronto ed a raffinare il senso critico, ad attingere dai doni del passato per meglio comprendere il presente e proiettarsi consapevolmente verso il futuro". L'insegnamento della religione cattolica "è parte integrante della storia della scuola in Italia". "La dimensione religiosa - ha detto Benedetto XVI - non è dunque una sovrastruttura. Essa è parte integrante della persona, sin dalla primissima infanzia. E' apertura fondamentale all'alterità e al mistero che presiede ogni relazione ed ogni incontro tra gli esseri umani. La dimensione religiosa rende l'uomo più uomo". "L'altissimo numero di coloro che scelgono di avvalersi di questa disciplina - ha detto ancora Papa Ratzinger - è inoltre il segno del valore insostituibile che essa riveste nel percorso formativo e un indice degli elevati livelli di qualità che ha raggiunto".
L'ora di religione cattolica a scuola costituisce ''una preziosa risposta'' per quella ''emergenza educativa'' più volte denunciata da Papa Benedetto XVI. Lo ha detto il card. Angelo Bagnasco, presidente della CEI, nel saluto al Pontefice. ''A venticinque anni dalla revisione del Concordato Lateranense e dall'Intesa - ha detto Bagnasco -, che hanno prodotto un marcato rinnovamento dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, possiamo oggi affermare che tale realtà è una presenza quanto mai viva, qualificata e culturalmente feconda nel nostro Paese''. ''Davanti a quella 'emergenza educativa' di cui Lei stesso, Padre Santo, ha più volte evidenziato la rilevanza e l'urgenza - ha proseguito -, l'insegnamento scolastico della religione costituisce una preziosa risposta: un'esperienza, offerta a tutti, di approfondimento della dimensione religiosa, di confronto interpersonale e di incontro con il fatto cristiano, così radicato e fruttuoso nella nostra storia''.