lunedì 27 aprile 2009

Il Papa nelle zone del terremoto in Abruzzo. Mons. Molinari: come Pietro porta la guarigione fisica e spirituale perché la speranza non muoia

“La nostra attesa in queste ultime ore è piena di gioia per un Papa che viene a visitare una comunità ferita, portando, come Pietro alle prime comunità cristiane, la guarigione fisica e spirituale perché la speranza non muoia sotto le macerie e i cuori si confermino nella fede”. Sono queste le parole con cui mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo de L’Aquila, riassume all'agenzia SIR l’attesa della Chiesa aquilana in vista della visita di Papa Benedetto XVI alle zone colpite dal sisma. “Il Papa – continua l’arcivescovo – viene in mezzo a noi, a pregare con noi, per questo spero siano in tanti ad usufruire delle navette messe a disposizione della Protezione Civile per stringersi attorno al Santo Padre nella parte pubblica della sua visita alla caserma di Coppito. Lì dirò ufficialmente al Santo Padre il mio grazie per la vicinanza dimostrata alla nostra gente”. Il Papa arriverà alla caserma a conclusione del suo viaggio a L’Aquila. “Speriamo che questa sua visita – conclude l’arcivescovo – possa mantenere viva l’attenzione sulla nostra realtà perché le promesse fatte in queste settimane vengano mantenute. A partire dal rientro delle persone nelle case, dalla costruzione di una nuova sistemazione per l’inverno, senza dimenticare i problemi del lavoro e dall’università”. "Quello che conta - ha detto invece alla Radio Vaticana - è che lui ci confermi nella fede. E' lui che ci indica la strada da seguire, è lui che ci dice da quale parte sta la verità che guida il popolo cristiano; è lui che ci rassicura e che ci libera dal dubbio. In questo momento, veramente, confermare i propri fratelli nella fede, questi fratelli che sono nella prova, nella sofferenza, diventa ancora più bello, ha un sapore ancora più profondo, un significato ancora più bello".