martedì 16 giugno 2009

Il Papa a San Giovanni Rotondo. Il portavoce Campanella: si respira un clima di forte preparazione spirituale

A San Giovanni Rotondo si respira un “clima di forte preparazione spirituale”, oltre che “di fervente attività per adeguare tutto al meglio, sia nella parte urbana, sia nella zona internazionale, che accoglierà le celebrazioni e gli incontri del Santo Padre”. E' quanto ha affermato a Korazym.org Stefano Campanella, direttore di Tele Radio Padre Pio e responsabile della struttura informativa ufficiale per la visita di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo, domenica prossima. La cittadina pugliese, terra di adozione del frate cappuccino, è in fermento; così come l'intera diocesi e i tanti pellegrini, che si preparano ad accogliere al meglio il Santo Padre.
In questi giorni, spiega il direttore Campanella, “in particolare si sta rifinendo il grande palco che accoglierà la Celebrazione Eucaristica, che avrà come elementi decorativi alcuni mosaici del padre gesuita Marco Rupnik, che è lo stesso autore dei mosaici della Chiesa inferiore e della rampa di accesso alla Chiesa inferiore che saranno inaugurati, e questa è una novità, dal Santo Padre prima di lasciare San Giovanni Rotondo”.
Ovviamente, “il momento principale della visita sarà la grande Celebrazione Eucaristica”, ha sottolineato Campanella. Ma l'attesa preghiera del Papa di fronte ai resti mortali di San Pio, che sicuramente sarà uno “dei momenti mediatici più forti dell'intera visita”, avrà anche un alto valore spirituale. “Sarà una conferma tangibile – precisa Campanella – dell'ammirazione del Papa nei confronti di Padre Pio”. Un'ammirazione concreta, fatta di gesti e parole, e che si legge in “quello che Ratzinger ha detto già quando era cardinale e prefetto della Congregazione per la dottrina della fede; da quello che ha fatto, quando si recò a Benevento per concludere il Congresso eucaristico diocesano, quando volle visitare Pietrelcina, e quindi i luoghi d'origine di Padre Pio. E poi quello che lui ha detto da Papa, citando per ben sette volte il nome di Padre Pio, quale esempio da vita cristiana da proporre a tutti i fedeli, quale esempio di vita religiosa. Questi atti ci fanno capire comunque che Benedetto XVI ha una grande considerazione di Padre Pio”.
In linea con quella di Giovanni Paolo II? “E' ipotizzabile – spiega il direttore - ma non abbiamo la prova che abbia avuto modo di parlarne con Giovanni Paolo II. O meglio, è probabile che Giovanni Paolo II abbia avuto modo di parlare di Padre Pio con il card. Ratzinger. Ma non abbiamo alcuna certezza. Certo è che i due hanno sempre agito con molta sintonia, e questo fa capire che sul pensiero che Ratzinger ha maturato su Padre Pio, avrebbe potuto influire anche Giovanni Paolo II”.
Anche per chiarire questi aspetti, ma non solo, si attendono le parole del Papa. “C'è grande attesa per varie ragioni. - dice Campanella - Benedetto XVI è il Papa e basta. Per Giovanni Paolo II c'era anche l'aspetto dell'amicizia personale con Padre Pio, nata nel 1948, quando venne a San Giovanni Rotondo da giovane sacerdote. Benedetto XVI è il Santo Padre, che viene qui a rendere omaggio e pregare dinnanzi a Padre Pio”. E poi, c'è “l'altro valore importante: il fatto che Benedetto XVI è il Papa teologo. E quindi darà una sua interpretazione di alto profilo sulla figura di Padre Pio e sulla devozione che lo circonda, quella 'clientela mondiale', come la chiamò Paolo VI nel 1971”.
Insomma, per San Giovanni Rotondo, la visita del Papa, non sarà solo un evento mondiale, ma soprattutto un momento per cercare una nuova linfa spirituale. La diocesi e i frati, infatti, spiega Campanella, hanno cercato di creare “per sé stessi, per la comunità di San Giovanni Rotondo e per i pellegrini una preparazione spirituale”, anche attraverso “una serie di celebrazioni più una serie di catechesi tutte presiedute da vescovi pugliesi o cappuccini”.
E tutti si augurano sia un nuovo modo per ripartire. “C'è stata già un'altra occasione per ricevere un incoraggiamento molto forte, - conclude Campanella - l'udienza che Benedetto volle concedere alla 'grande famiglia spirituale di Padre Pio', come la chiamò lui stesso, il 14 ottobre del 2006, in concomitanza con il cinquantesimo anniversario dell'inaugurazione di Casa Sollievo della Sofferenza. Già questo diede ai frati una grande carica spirituale e un grande entusiasmo. Si augurano che anche in questa circostanza ci sia una parola, un gesto in questa direzione”.


Salvatore Scolozzi, Korazym.org