lunedì 22 giugno 2009

Revoca della scomunica ai lefebvriani. Mons. Fellay: le ordinazioni un passo per la nostra sopravvivenza. Proponiamo soluzioni alla crisi della Chiesa

I lefebvriani non tornano indietro sulle nuove ordinazioni sacerdotali che il Vaticano ha ribadito essere "illegittime". La Fraternità Sacerdotale San Pio X - che venerdì scorso ha ordinato altri tredici preti a Winona, negli Stati Uniti - intende procedere nell'ordinazione di altri tre sacerdoti il 27 giugno prossimo a Zaitzkofen (Germania), nonostante le proteste della Conferenza Episcopale tedesca. Perché non fare le ordinazioni sacerdotali altrove?, domanda al superiore dei lefebvriani, mons. Bernard Fellay (nella foto con Benedetto XVI), il giornale germanofono Die Presse. "A questo punto, uno vede che c'è mala fede. Possiamo fare quel che vogliamo, siamo comunque la pecora nera. Questa è la mia impressione. A un certo punto, diciamo che ora non torneremo più indietro. Devono capire". Il problema, per Fellay, "c'è solo in Germania. A Roma, c'è comprensione per queste ordinazioni, anche se dicono che non sono legittime dal punto di vista del diritto canonico. Abbiamo detto che siamo in uno stato intermedio in cui possiamo parlare pacificamente, e nel quale Roma può anche osservarci. Non avremmo nulla in contrario, se Roma volesse mandarci un osservatore. Lo abbiamo offerto, ma forse non abbastanza chiaramente". Secondo i vescovi tedeschi le nuove ordinazioni sacerdotali siano una "provocazione". "Mi rammarico che ciò sia visto come una provocazione. Queste ordinazioni avvengono ogni anno, da 30 anni nella stessa forma. Quando abbiamo parlato con Roma delle scomuniche ecc., mai è stata sollevata la questione che queste ordinazioni non dovessero più avvenire. Per noi è questione di vita, come respirare, abbiamo bisogno di questi preti". Le ordinazioni non vanno intese, per il superiore della Fraternità San Pio X, come una smentita del Papa. "Sarebbe una interpretazione errata dei fatti. Questo non è un atto ostile. Ho scritto al Papa e l'ho pregato di considerare queste ordinazioni non come un atto di ribellione, ma un passo di sopravvivenza in circostanze complesse e difficili". Nell'intervista a Die Presse, Fellay ammette, tra l'altro, che è "pensabile" che i lefebvriani si adeguino alla nuova preghiera del Venerdì Santo, del rito tridentino, che depenna il riferimento ai "perfidi giudei" da convertire. Quanto al negazionista Richard Williamson - uno dei quattro vescovi, insieme a Fellay, a cui il Papa ha revocato la scomunica, a febbraio - "è a Londra. Prega, studia, null'altro". E' prevista una fine dell'esilio a cui la stessa Fraternità San Pio X lo ha obbligato? "Non lo prevedo", afferma Fellay, secondo il quale se Williamson ribadisse le sue affermazioni negazionistiche sulla Shoah e le camere a gas in cui sono morti gli ebrei sotto il nazismo "sarebbe insopportabile". Dopo le polemiche tra la branca tedesca dei lefebvriani e la Conferenza Episcopale tedesca, Fellay sostiene che la situazione che si è venuta a creare per le nuove ordinazioni sacerdotali "è molto spiacevole per tutti", anche per il Papa. "Ripeto: questo problema viene dalle differenti correnti nella Chiesa, che si possono difficilmente sopportare a vicenda. Questo problema alla fine può solo essere risolto dal Papa. Ma non sono sicuro se potrà mai essere risolto". Per Fellay, infatti, è la maggioranza della Chiesa Cattolica ad aver tradito la tradizione sulla scorta del Concilio Vaticano II. "Roma dovrebbe prepararsi a chiarificare, perché ci sono molte interpretazioni del Concilio Vaticano. Che cosa esattamente noi dovremmo riconoscere? Ogni teologo interpreta i documenti in modo così diverso. Il Santo Padre ha già dovuto condannare l'interpretazione del Concilio come discontinuità e rottura col passato. Ma l'80% dei vescovi e dei teologi vogliono questa frattura. In questa materia, non siamo noi il problema". Anzi, "la nostra situazione è comparabile piuttosto a un termometro che mostra la febbre in un corpo. La Chiesa soffre una crisi seria, e Roma vuole trattarla così blandamente che la malattia si sviluppa e non si può vedere più la fine della crisi. Noi proponiamo misure che potrebbero aiutare". Il successore di Lefebvre alla guida della Fraternità, infine, ribadisce - questa volta senza indicare date - che "per i prossimi giorni è annunciata la decisione del Papa sullo schema dei colloqui. E' sicuro che sarà costituita una commissione speciale per la discussione, con alcuni teologi di Roma e alcuni nostri preti". Nei giorni scorsi lo stesso Fellay aveva indicato la data del 20 giugno per la pubblicazione di un Motu proprio del Papa per l'assorbimento della commissione Ecclesia dei nella Congregazione per la Dottrina della Fede in vista dell'avvio dei colloqui bilaterali tra Santa Sede e lefebvriani. La sala stampa vaticana aveva puntualizzato, lo scorso 17 giugno, che "vi è ragione di pensare che la definizione di tale nuovo status sia prossima". Per ora, non c'è data.

Apcom

Nuova e importante intervista a mons. Fellay. - il testo integrale dell'intervista dal blog Messainlatino.it