Radio Vaticana
domenica 28 giugno 2009
Si celebra oggi la Giornata per la Carità del Papa. Attraverso il sostegno economico alle attività si rinnova il legame con il Successore di Pietro
La Chiesa celebra oggi, vigilia della solennità dei Santi Pietro e Paolo, la Giornata per la Carità del Papa, un’occasione preziosa per rinnovare l’espressione dei legami profondissimi che uniscono le Chiese particolari al Successore di Pietro, e che si concretizzano anche nel sostegno economico alle attività del suo ministero di pastore della Chiesa universale. Nell’occasione i fedeli sono invitati a dare le proprie offerte per l’obolo di San Pietro, che vengono raccolte in tutto il mondo. E’ stato lo stesso Benedetto XVI, nel primo anno del suo pontificato, a sottolineare il particolare significato di tale atto di carità. “L’obolo di San Pietro” - ha affermato il Papa - “è l’espressione più tipica della partecipazione di tutti i fedeli alle iniziative di bene del Vescovo di Roma nei confronti della Chiesa universale. E’ un gesto che ha valore non soltanto pratico, ma anche fortemente simbolico, come segno di comunione col Papa e di attenzione alle necessità dei fratelli; e per questo il vostro servizio possiede un valore squisitamente ecclesiale”. Questa raccolta di fondi, che richiama alla mente le prime collette di cui parlano gli Atti degli Apostoli, vede protagonisti tutti i cristiani, anche coloro che vivono in terre di missione e che, nonostante le difficoltà, vogliono comunque offrire la loro testimonianza in questa giornata. Spetta poi al Santo Padre ridistribuire quanto raccolto e le offerte vengono per lo più destinate alle opere ecclesiali, alle iniziative umanitarie e di promozione sociale, come anche al sostentamento delle attività della Santa Sede. Il Papa, come Pastore di tutta la Chiesa, si preoccupa anche delle necessità materiali di diocesi povere, istituti religiosi e fedeli in gravi difficoltà. A dare storicamente avvio a questa istituzione, sono stati, alla fine del secolo VIII, gli anglosassoni che, dopo la loro conversione e manifestando un’attenzione assai concreta, si sentirono tanto legati al Vescovo di Roma, da decidere di inviare in maniera stabile un contributo annuale al Papa. Così nacque il "Denarius Sancti Petri" (Elemosina di San Pietro), che ben presto si diffuse nei Paesi europei, i quali facilmente e liberamente accoglievano, con la fede, anche questa espressione di comunione col centro della cristianità. L’obolo come lo conosciamo oggi nasce per volere di Pio IX, con l’Enciclica “Saepe venerabilis” del 5 agosto 1871. I numeri: solo nel 2007 l’Obolo raccolto in tutto il mondo è stato di circa 80 milioni di dollari. Le offerte maggiori sono arrivate da Stati Uniti, Italia e Francia. L’Obolo di San Pietro è dunque un’opera di carità che manifesta l’affetto dei fedeli nei confronti del Sommo Pontefice ed è un atto di solidarietà ecclesiale con cui i cattolici partecipano ad iniziative di bene che li distinguono come seguaci del Vangelo. Atto di solidarietà che permette al Papa, segno visibile di unità nella Chiesa, di rispondere alle varie necessità con azioni tempestive ed efficaci.