martedì 28 luglio 2009

Saverio Petrillo a 'L'Osservatore Romano': tutto pronto nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo per accogliere Papa Benedetto

Ultimi ritocchi di belletto alle Ville Pontificie (foto) di Castel Gandolfo per accogliere il Papa domani sera al rientro dalla Valle d'Aosta. Alberi e siepi potati di fresco, viali abbelliti con fioriere naturali, stucco e una mano di vernice sulle pareti per rinfrescare gli edifici, la visita di un accordatore per assicurare la perfetta efficienza del pianoforte, ''anche se - dice con rammarico Saverio Petrillo, direttore delle Ville, a L'Osservatore Romano - per un po' di tempo il Papa dovrà rinunciare a suonare a causa del suo leggero infortunio''. Una ventina di giorni ancora e l'ingessatura sarà rimossa; un po' di fisioterapia, poi gli sarà possibile tornare alle sue vecchie abitudini. Soprattutto a scrivere. La grande famiglia delle Ville Pontificie si sta preparando per accogliere Benedetto XVI nel miglior modo possibile. ''C'è effettivamente tanto entusiasmo in questi giorni. Si nota ovunque un grande movimento e anche un po' di emozione'', assicura Petrillo. I prati, spiega il quotidiano della Santa Sede, sembrano immensi tappeti verdi: neppure un filo d'erba fuori posto; dalle fontane è scomparsa ogni traccia di calcare; di foglie secche nemmeno a parlarne. Anche la fattoria sembra aver preso nuova vita. ''Abbiamo monitorato tutto l'impianto elettrico - dice il direttore - per evitare il rischio di trovarci alle prese con qualche improvviso black out. Ma tutto si fa con grande allegria e con tanta disponibilità perchè i dipendenti sono consapevoli di essere chiamati a svolgere un servizio diretto al Pontefice". Del resto è proprio questo "il momento più importante per le Ville, l'arrivo del Papa. Anche l'ordinaria amministrazione la affrontiamo con un rinnovato impegno. Tutti danno il massimo e nulla viene trascurato in un clima di grande collaborazione''. Un'atmosfera che travalica le mura del Palazzo Pontificio e contagia le contrade dell'antico borgo dei Castelli romani che lo circonda. ''La municipalità di Castel Gandolfo - conferma Petrillo - si unisce con entusiasmo al nostro lavoro e anche per il Comune l'arrivo del Papa si trasforma in occasione per qualche lavoretto di ordinaria o straordinaria manutenzione. Si è appena conclusa la potatura dei pini che fanno da corona al Palazzo e già ci si prepara per offrire una degna accoglienza anche agli ospiti di Benedetto XVI, a quanti cioè giungono a Castel Gandolfo per incontrarlo. A cominciare proprio da sabato prossimo per l'arrivo degli atleti che stanno gareggiando in questi giorni a Roma per il campionato mondiale delle varie discipline del nuoto. Insomma, già si vive quel clima di collaborazione tra Ville e Comune che sempre si ripete in occasioni simili e vede entrambi impegnati affinchè tutto si svolga nella giusta cornice''. ''Non c'è dubbio - dice Petrillo - che tutto quanto di significativo avviene in questo periodo abbia come punto di riferimento il Papa. Faccio un esempio: a giorni ci sarà la sagra delle pesche, una manifestazione tradizionale molto popolare qui a Castel Gandolfo. Come sempre la scelta del luogo dove svolgere la festa è caduta sulla piazza antistante il Palazzo. Banchi di frutta addobbati a festa saranno disposti tutt'intorno in modo da attirare più gente possibile e portarla sino all'uscio della casa del Papa. Per lui è stato preparato il più bel cesto di pesche e saranno proprio i coltivatori diretti a consegnarglielo personalmente''. Per la comunità ecclesiale l'appuntamento è quello tradizionale di mezz'agosto, la solennità dell'Assunta da celebrare insieme nella chiesa parrocchiale di San Tommaso da Villanova. ''Un appuntamento fisso - spiega ancora Petrillo L'Osservatore Romano - al quale i castellani partecipano sempre con molta devozione''. Quanti non trovano posto nella chiesa parrocchiale, attendono il Papa sul piazzale per salutarlo e testimoniargli tutto il loro affetto. Benedetto XVI a Castel Gandolfo si tratterrà sino ai primi giorni di ottobre, ''anche se - ricorda il direttore - lascerà le Ville per compiere le due visite pastorali programmate per il mese di settembre, a Viterbo e nella Repubblica Ceca''. Per il resto, come sempre, trascorrerà le sue giornate nella meditazione, nella preghiera e nello studio. ''Solitamente - spiega in proposito Petrillo al quotidiano vaticano - il periodo di permanenza estiva di Benedetto XVI nelle Ville è caratterizzato da due fasi. Un primo momento che dovrebbe essere di riposo, vissuto tra momenti di preghiera, di relax e passeggiate. Quindi una seconda fase di ripresa del lavoro, di incontri ufficiali, di udienze. In realtà il Papa non trascorre mai periodi di riposo lunghi. Lo abbiamo visto anche in questi giorni in Valle d'Aosta e lo sappiamo per nostra esperienza diretta''. Infatti ''oltre all'appuntamento di sabato con gli sportivi, c'è già in agenda il concerto di domenica prossima, 2 agosto, alle 18, nel cortile del Palazzo. Poi mercoledì 5 l'Udienza generale, sempre qui nel cortile. Per i prossimi mercoledì poi si vedrà se proseguire qui gli incontri per l'Udienza generale o a Roma. Per non dimenticare l'appuntamento domenicale con i fedeli per la preghiera dell'Angelus. E poi chissà...''. Anche quest'anno a far compagnia al Papa ci sarà il fratello, mons. Georg. ''E' una presenza, quella di mons. Georg, alla quale Benedetto XVI tiene moltissimo - dice Petrillo -. Ma è anche una presenza molto gradita, se ci è possibile dirlo, anche a tutti noi. E' una persona squisita, delicata e piena di attenzione per tutti. Anche i castellani gli sono affezionati. Non a caso lo scorso anno gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Castel Gandolfo''. Trascorrono insieme gran parte della giornata, riandando certamente ai ricordi della loro infanzia. Domenica scorsa a Les Combes il Papa ha proposto la riflessione sui nonni, depositari di tanti valori della vita. Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che, in quel momento, Benedetto XVI avesse nel cuore e nella mente il ricordo di nonna Maria Tauber-Peitner, ''una donna piuttosto robusta - la ricordò un giorno proprio mons. Georg Ratzinger - una persona forte, cui gli angoli della bocca curvati verso il basso conferivano un cipiglio un po' severo'', capace tuttavia di raccontare storie meravigliose.

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