Presentando l’Enciclica "Caritas in veritate" al Senato, il card. Tarcisio Bertone ha indicato oggi “una base condivisa di lavoro e di intervento”, che “può dare prospettiva a una larga convergenza per il bene comune, nel vivo di una crisi economica e finanziaria mondiale, che reclama una riflessione in profondita’ e decisioni coerenti”. Lo afferma in una nota l'agenzia SIR, sottolineando il monito del Segretario di Stato vaticano: “non riusciremo ad impedire l’insorgere in futuro di episodi analoghi se non si aggredisce il male alla radice, vale a dire se non si interviene sulla matrice culturale che sorregge il sistema economico”. Secondo il card. Bertone - scrive il SIR - “urge una revisione dei comportamenti, ma prima di tutto delle prospettive. Ci sono infatti seri motivi di preoccupazione, come ad esempio la diffusione a livello di cultura popolare dell’ethos dell’efficienza come criterio ultimo di giudizio e di giustificazione della realtà economica, con conseguenze impensate sulla qualità del tessuto etico collettivo”. “La dottrina sociale della Chiesa - rileva la nota - ritorna, proponendosi come risorsa per tutti, fuori dai confini confessionali. Il mercato non può essere inteso come l’unica istituzione davvero necessaria per la democrazia e per la libertà”. Nella lettura del Segretario di Stato ritorna, conclude il SIR, “il valore aggiunto del radicamento di fede. Lungi dall’essere in contraddizione con la ragione, la rafforza: Dio è il garante del vero sviluppo dell’uomo, in quanto, avendolo creato a sua immagine, ne fonda altresì la trascendente dignità”.Agi