sabato 15 agosto 2009

Assunzione di Maria. Il Papa: nostra stella nel mare burrascoso della storia, ci ricorda che niente deve creare fretta nella nostra vita se non Dio

Qualche carezza ai bambini in braccio alle madri, saluti e benedizioni ai fedeli raccolti sulla piazza di Castel Gandolfo: è cominciata così per Benedetto XVI la giornata in cui la Chiesa Cattolica celebra la Solennità dell'Assunzione di Maria al cielo. Il Papa h presieduto la Santa Messa nella Collegiata di San Tommaso di Villanova, la parrocchia della cittadina laziale. Il Pontefice ha attraversato a piedi, come di consueto, il breve tratto che separa il Palazzo Apostolico dalla Chiesa, accompagnato dal segretario di stato, card. Tarcisio Bertone, e preceduto di qualche passo da Georg Ratzinger, che prosegue le sue vacanze accanto al fratello. Con loro anche il prefetto della Casa Pontificia, mons. James Harvey e il vescovo di Albano, Marcello Semeraro. Giunto alla porta della Chiesa, Papa Ratzinger, che ha presieduto la Messa dell'Assunta a Castel Gandolfo per la quinta volta, ha salutato i fedeli alzando entrambe le braccia, mostrando così il polso destro ancora ingessato. Ha quindi svolto il rito della benedizione con l'acqua santa, normalmente riservato ai vescovi quando si recano nelle parrocchie, come fa ogni anno. Entrato in Chiesa, prima della vestizione, si è soffermato per qualche istante a pregare in ginocchio davanti all'altare.
La fede è un viaggio in un "mare spesso burrascoso" che non deve interrompersi neanche "al momento dell'oscurità", ma deve anzi procedere con una "sacra fretta" di aderire al progetto divino, mentre "nient'altro deve creare fretta nella nostra vita". Ricordando nell'omelia un episodio della vita di Maria, la sua corsa da Elisabetta dopo l'Annunciazione, il Papa ha sottolineato come, udito il richiamo divino, la Madonna "percorre una nuova strada e intraprende subito il cammino fuori dalla propria casa, lasciandosi condurre solamente da Dio". "La grazia dello Spirito santo - ha detto Papa Ratzinger, citando Sant'Ambrogio - non comporta lentezze". "La vita della Madonna è condotta da un Altro - 'Ecco la serva del Signore: avvenga in me secondo la tua parola' (Lc 1,38) - è modellata dallo Spirito Santo, è segnata da eventi ed incontri, come quello con Elisabetta, ma soprattutto dalla particolarissima relazione con il suo figlio Gesù. E’ un cammino nel quale Maria, serbando e meditando nel cuore gli avvenimenti della propria esistenza, scorge in essi in modo sempre più profondo il misterioso disegno di Dio Padre, per la salvezza del mondo". Da quel momento Maria, seguendo Gesù "nella sua vita nascosta e in quella pubblica, fino ai piedi della croce" "vive la sua costante ascesa a Dio, aderendo anche nel momento dell'oscurità al suo progetto". Maria si abbandona totalmente al Signore e - ha ricordato il Papa - "diventa così paradigma della fede della Chiesa". "Tutta la vita - ha poi affermato aggiungendo qualche frase a braccio alla lettura del testo scritto che aveva tra le mani - é una ascensione, è meditazione, obbedienza, fiducia e speranza anche nell'oscurità, e tutta la vita è questa sacra fretta che fa che Dio ne esegua la priorità. Nient'altro - ha concluso - deve creare fretta nella nostra vita". La "sequela di Gesù - ha spiegato approfondendo una riflessione dal taglio strettamente teologico - è un cammino con una meta ben precisa: la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte", realizzata con la resurrezione. Una resurrezione "per noi incompiuta" ma per Maria realizzata anzitempo "perché in ogni momento ha accolto la parola di Dio". Assunta in cielo - ha proseguito - "ci attira e ci accompagna" ricordando il cammino della chiesa verso quella meta, ma anche quello dell'uomo sulla terra, "un cammino che si svolge costantemente nella lotta tra il drago e la donna, il male e il bene". "Un viaggio - ha concluso Papa Ratzinger - in un mare spesso burrascoso", in cui Maria appare come una "stella che ci guida verso suo figlio Gesù, sole sorto sulle tenebre della storia per dare agli uomini la speranza della vittoria sul male e sulla morte". E perciò nella Vergine "si esprime un segno di consolazione e di sicura speranza".

Ansa