domenica 23 agosto 2009

Il Papa all'Angelus: anche oggi non pochi restano scandalizzati dalla fede cristiana. Occorre prendere parte per tutta la vita al volere di Cristo

Primo Angelus di Papa Benedetto XVI senza l'ingessatura al polso destro, sul quale ha scherzato con i fedeli rinuti nel cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo."Cari fratelli e sorelle, vedete che la mano è liberata dal gesso, ma ancora un po' pigra! Un po’ devo ancora rimanere a scuola di pazienza, ma andiamo avanti!", ha detto.
Seguire Dio, anche oggi comporta "difficoltà e rinunce perchè molto spesso si deve andare controcorrente". Prendendo spunto dal Vangelo di Giovanni di oggi, Benedetto XVI ha affermato: "Anche oggi, non pochi restano 'scandalizzati' davanti al paradosso della fede cristiana. L'insegnamento di Gesù sembra 'duro', troppo difficile da accogliere e da mettere in pratica. C'è allora chi lo rifiuta e abbandona Cristo; c'è chi cerca di 'adattarne' la parola alle mode dei tempi snaturandone il senso e il valore". "Gesù - ha proseguito Papa Ratzinger - non si accontenta di un'appartenenza superficiale e formale, non gli è sufficiente una prima ed entusiastica adesione; occorre, al contrario - ribadisce - prendere parte per tutta la vita 'al suo pensare e al suo volere'. Seguirlo riempie il cuore di gioia e dà senso pieno alla nostra esistenza, ma comporta difficoltà e rinunce perchè molto spesso si deve andare controcorrente". Benedetto XVI, ripetendo la domanda che Gesù aveva rivolto agli apostoli, poi chiede: “Volete andarvene anche voi? Quest’inquietante provocazione ci risuona nel cuore ed attende da ciascuno una risposta personale. Gesù infatti non si accontenta di un’appartenenza superficiale e formale, non gli è sufficiente una prima ed entusiastica adesione; occorre, al contrario, prendere parte per tutta la vita al suo pensare e al suo volere”. La sequela di Cristo impegna per tutta la vita. “SeguirLo – ha spiegato il Santo Padre - riempie il cuore di gioia e dà senso pieno alla nostra esistenza, ma comporta difficoltà e rinunce perché molto spesso si deve andare controcorrente”. Alla domanda di Gesù - “Volete andarvene anche voi?” - Pietro risponde a nome degli apostoli ribadendo piena fiducia nelle sue “parole di vita eterna”. “Cari fratelli e sorelle, anche noi possiamo ripetere la risposta di Pietro, consapevoli certo della nostra umana fragilità, ma fiduciosi nella potenza dello Spirito Santo, che si esprime e si manifesta nella comunione con Gesù”. “La fede – ha aggiunto il Papa è dono di Dio all’uomo ed é, al tempo stesso, libero e totale affidamento dell’uomo a Dio; la fede è docile ascolto della parola del Signore, che è “lampada” per i nostri passi e ‘luce’ sul nostro cammino” (cfr Salmo 119, 105). “Se apriamo con fiducia il cuore a Cristo, se ci lasciamo conquistare da Lui, possiamo sperimentare anche noi, insieme al Santo Curato d’Ars, che la nostra sola felicità su questa terra è amare Dio e sapere che Lui ci ama”.
Al termine della preghiera, il Papa ha salutato il Meeting di Comunione e Liberazione che si è aperto oggi a Rimini. "Oggi si è aperta a Rimini la XXX edizione del 'Meeting per l'amicizia tra i popoli', che quest'anno ha come titolo 'La conoscenza è sempre un avvenimento'", ha detto il Pontefice. "Nel rivolgere un cordiale saluto a quanti prendono parte a questo significativo appuntamento - ha proseguito - auguro che esso sia occasione propizia per comprendere che 'Conoscere non è un atto solo materiale, perché, in ogni conoscenza e in ogni atto d'amore, l'anima dell'uomo sperimenta un 'di più' che assomiglia molto a un dono ricevuto, ad un'altezza a cui ci sentiamo elevati'".

Apcom, Radio Vaticana