mercoledì 19 agosto 2009

Il Papa: il sacerdote sia testimone e apostolo del Cuore sacerdotale di Gesù. La nuova evangelizzazione cominci nei seminari e non sia solo uno slogan

“Anche oggi è necessario che i sacerdoti siano testimoni” dell’amore di Gesù “attraverso una vita tutta conquistata da Cristo”. È a questo che serve la formazione nei seminari. Lo ha detto il Papa nel corso dell’Udienza generale, che ha tenuto a Castel Gandolfo. Benedetto XVI ha parlato di San Giovanni Eudes, nel giorno in cui la Chiesa ne celebra la memoria. Sacerdote vissuto in Normandia dal 1601 al 1680, egli si dedicò in particolare alle opere di formazione del clero diocesano. La sua opera va letta – ha spiegato il Papa – nel contesto del Concilio di Trento, che nel 1563 stabilì le norme per l’erezione seminari diocesani, per contrastare il diffondersi della Riforma protestante: “Tutta la crisi della Riforma è stata condizionata dall’insufficienza della formazione intellettuale e spirituale dei sacerdoti”. A fronte di una “applicazione delle norme che tardava” e “viste le conseguenze di questa mancanza”, San Giovanni Eudes, “mosso da una lucida consapevolezza del grave bisogno di aiuto spirituale in cui versavano le anime per l’inadeguatezza del clero” istituì “Congregazione di Gesù e di Maria”, dedita alla formazione dei sacerdoti, promuovendo il culto liturgico ai Sacri Cuori di Gesú e di Maria. Ai suoi discepoli “proponeva come fondamento – ha sottolineato Benedetto XVI – la sola fiducia nell’amore che Dio ha rivelato all’umanità nel cuore sacerdotale di Cristo e nel cuore materno di Maria. In questo tempo di perdita dell’interiorità ha richiamato al cuore”. E ha aggiunto: “Di questo cuore sacerdotale di Cristo ogni sacerdote doveva essere testimone e apostolo, e anche oggi è necessario che i sacerdoti siano testimoni” dell’amore di Gesù “attraverso una vita tutta conquistata da Cristo”. È questo che “si apprende negli anni del seminario” che sono “l’attualizzazione del momento in cui Gesù, dopo aver chiamato gli apostoli e prima di mandarli a predicare, chiede loro di stare con Lui”. Nel contesto dell’Anno sacerdotale, inaugurato esattamente due mesi fa, Benedetto XVI ha sottolineato l’importanza della “continuità tra l’inizio della formazione e la formazione permanente”. È questo, ha detto, il “punto di partenza per una autentica riforma della vita e dell’apostolato dei sacerdoti e il punto nodale perché la nuova evangelizzazione non rimanga solo uno slogan ma si traduca in realtà”. Il Papa ha ricordato l’Esortazione apostolica “Pastores dabo vobis” di Giovanni Paolo II che ha aggiornato le norme del Concilio tridentino sulla formazione del clero, in cui “sottolinea soprattutto la necessaria continuità tra il momento iniziale della formazione e quello permanente…un vero punto di partenza per un’autentica riforma della vita e dell’apostolato dei sacerdoti ed è anche il punto nodale affinché la nuova evangelizzazione non sia semplicemente solo uno slogan attraente, ma si traduca in realtà”. “Le fondamenta poste nella formazione seminaristica – ha rilevato Benedetto XVI – costituiscono quell’insostituibile ‘humus spirituale’ nel quale ‘imparare Cristo’, lasciandosi progressivamente configurare a Lui, unico Sommo Sacerdote e Buon Pastore. Il tempo del seminario va visto pertanto – ha aggiunto - come l’attualizzazione del momento in cui Gesù, dopo aver chiamato gli apostoli e prima di mandarli a predicare, chiede loro di stare con Lui”. “Quando San Marco racconta la vocazione dei 12 apostoli ci racconta che Gesù aveva un duplice scopo: il primo è quello che stiano con Lui, e solo il secondo è che siano mandati a predicare, ma sempre stando con Lui. Così realmente annunciano Cristo e portano la realtà del Vangelo al mondo”. Ha infine invitato i fedeli a pregare per sacerdoti e quanti si preparano ricevere il dono sacerdozio ministeriale, e ha concluso con una esortazione di san Giovanni Eudes ai sacerdoti: “Donatevi a Gesù, per entrare nell’immensità del suo grande cuore che contiene il cuore della Sua santa Madre e di tutti i santi e per perdervi in questo abisso di amore, carità, misericordia, umiltà, purezza, pazienza, sottomissione e santità”.

Il Velino, Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa