lunedì 28 settembre 2009

Il card. Dziwisz: Benedetto XVI come un profeta dice all'Europa di non abbandonare le radici dalle quali è cresciuta per un futuro incerto

La Chiesa si trova oggi ad affrontare un ''oppositore'' meno chiaro ma ''molto più pericoloso'' dei regimi comunisti dell'Europa Orientale: lo dice il card. Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, in un'intervista a SKYTg24. Commentando il viaggio che si conclude oggi di Papa Benedetto XVI nella Repubblica Ceca, a vent'anni dalla 'rivoluzione di velluto', il card. Dziwisz mette in guardia l'Europa: ''Penso che questo momento sia più difficile di prima''. Per il nostro Continente, ''è un momento cruciale per il futuro del nostro continente'', a cui Papa Ratzinger ''parla come un profeta e dice all'Europa di non sbagliare, non abbandonare le radici dalle quali sei cresciuta'', ''perchè un albero senza radici muore. Se l'Europa abbandona queste radici, il futuro è incerto''. Per il card. Dziwisz, il viaggio del Papa ''darà un grande incoraggiamento alla Chiesa, ai vescovi, ai credenti''. ''La Chiesa Cattolica qui - aggiunge - è una minoranza. Perciò il Papa ha incoraggiato i cattolici di tutta la Boemia ma non solamente loro, anche tutti quelli dei paesi vicini alla Repubblica Ceca''. ''Certamente - prosegue - dopo questa visita il Paese sarà diverso". ''Tante dittature - osserva ancora il cardinale - sono cadute, ma anche muri. Ha cominciato con il viaggio in Polonia, e da li è cominciato il cambiamento. E anche quel grido che ha lanciato Giovanni Paolo II, che il futuro non appartiene al marxismo, alla Lotta di Classe. Il futuro appartiene ai diritti umani, appartiene alla solidarietà. Amore, non lotta''. ''Questa visita di Papa Ratzinger - conclude - è il seguito di tutto un grande processo, di uno sviluppo. Penso che questa aiuterà la Chiesa e anche il Paese''.

Asca