martedì 22 settembre 2009

Preoccupante atteggiamento di servilismo verso gli ebrei del card. Bagnasco, che comprende le loro riserve per la preghiera del Venerdì Santo

Incontro questa mattina tra il presidente della CEI, card. Angelo Bagnasco (nella foto con Benedetto XVI), il presidente dell'Assemblea Rabbinica Italiana, rabbino Giuseppe Laras, e il Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, per ricucire dopo lo strappo che aveva portato alla non partecipazione da parte ebraica alla della Giornata di riflessione ebraico-cristiana del 17 gennaio scorso. Gli ebrei erano infatti preoccupati per il nuovo testo della preghiera ''pro iudaeis'' della Messa preconciliare liberalizzata dal Papa. Bagnasco, si legge in un comunicato della CEI ha chiarito che, ''nel modo più assoluto'', non c'è ''alcun cambiamento nell'atteggiamento che la Chiesa Cattolica ha sviluppato verso gli Ebrei, soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II'' e che ''non è intenzione della Chiesa Cattolica operare attivamente per la conversione degli ebrei''. ''Durante l'incontro il cardinale ha ribadito la sua stima personale e quella dei vescovi della Conferenza Episcopale nei confronti delle Comunità ebraiche italiane. Il cardinale ha anche compreso le reazioni di preoccupazione manifestate in relazione a talune espressioni del testo liturgico, e ha comunque ribadito quanto già il card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, aveva espresso con chiarezza nella Lettera al Rabbinato di Israele circa le intenzioni del Santo Padre dopo la pubblicazione dell''Oremus et pro Iudaeis'''.Bagnasco ha anche ''manifestato la sua preoccupazione per quei focolai di antisemitismo e di antigiudaismo che, di tempo in tempo, continuano ad apparire, ribadendo la necessità di un'attenta vigilanza, auspicando che i legami già profondi tra le due parti si stringano ancor più. Con la crescita dell'amicizia e della stima reciproca - ha aggiunto - sarà più facile sradicare quegli elementi che possono favorire atteggiamenti antiebraici''. Dopo l'incontro è stato deciso ''di comune accordo'' di riprendere la celebrazione comune della Giornata di riflessione ebraico-cristiana: ''E' stata comune la convinzione che la ripresa di tale Celebrazione aiuterà la comprensione reciproca e renderà più fruttuosa la collaborazione per la crescita dell'amore verso Dio e il prossimo''. Il cammino compiuto in questi ultimi decenni “è stato straordinario e pieno di frutti per tutti”. In tale orizzonte, quindi, continuerà la riflessione sulle Dieci Parole, come Benedetto XVI aveva auspicato nella sinagoga di Colonia. L’anno prossimo, pertanto, conclude il comunicato, si riprenderà il quarto comandamento, secondo la numerazione ebraica: "Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo".

Asca, Radio Vaticana