martedì 22 settembre 2009

Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Mons. Bromuri: presa di coscienza dalle Chiese europee. Mons. Warduni: importante per le radici delle fede

La divisione dei cristiani, la crescita del fondamentalismo islamico, l’emigrazione: sono questi alcuni dei temi che, secondo l’esperto di ecumenismo e dialogo interreligioso, mons. Elio Bromuri, il Sinodo speciale per il Medio Oriente, che si terrà dal 10 al 24 ottobre 2010, si troverà ad affrontare. In una nota per l'agenzia SIR, Bromuri, definisce il mondo cristiano del Medio Oriente “la parte più antica e nobile della cristianità, quella che affonda le radici nella Chiesa apostolica e dei Padri”. Comunità cristiane “fiorenti” che “per molte ragioni e circostanze storiche avverse si sono trovate in una pericolosa solitudine, pur perseverando nella fede e nella pratica liturgica dei riti pervenuti intatti fino ad oggi e dando una eroica testimonianza di martirio”. Il Sinodo, dunque, potrebbe essere il luogo dove “cercare qualche soluzione ai gravissimi problemi che gravano sulle spalle di queste Chiese”. “La divisione tra cristiani – scrive Bromuri - è un enorme ostacolo alla vitalità del cristianesimo in Medio Oriente e alla efficacia della loro testimonianza” così come “la crescita del fondamentalismo islamico e la situazione di conflitto in tutta la vasta area geopolitica, che provocano la fuga dei cristiani”. Altro tema sarà quello “della relazione con la religione di maggioranza”. Dopo l’11 settembre e la guerra in Iraq, afferma Bromuri, “i cristiani, e i cattolici in modo speciale, si trovano di fronte alla lotta tra sunniti e sciiti, alla avanzata delle correnti musulmane più intransigenti”. “Il periodo di un anno che separa l’annuncio dalla celebrazione – conclude la nota - potrà offrire anche l’occasione perché le Chiese europee possano prendere coscienza e prendersi carico dei cristiani appartenenti a quelle Chiese sorelle per aiutarli a superare una fase della storia assai difficile e affrontare il duro compito della testimonianza nelle terre di origine”.
“Un’assemblea importante non solo per le Chiese del Medio Oriente, ma anche per quelle del mondo chiamate a riscoprire le radici della fede e a sostenere i cristiani della Regione per evitare che fuggano all’estero”. Il Vicario patriarcale di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, spiega così, al SIR, l’importanza del Assemblea sinodale speciale. “Il Sinodo è un atto benevolo di Benedetto XVI verso le nostre chiese – afferma mons. Warduni – che soffrono per mancanza di pace e di sicurezza. L’assemblea servirà alle Chiese orientali per discutere dei tanti problemi che l’affliggono ma anche per far sentire la loro voce. Il Medio Oriente si sta svuotando dei cristiani, si percepisce quasi un complotto per mandarli via. Unire le voci, avvicinarsi alle altre chiese cattoliche e cristiane, è fondamentale per la sopravvivenza di tutti. La nostra vocazione è vivere da cristiani in Medio Oriente”. “Le chiese del mondo – aggiunge il presule caldeo - devono aiutare le loro sorelle orientali dando loro assistenza e sostegno. Le chiese del Medio Oriente, che hanno sofferto e che tanti martiri hanno dato, possono a loro volta confermare nella fede tutte le altre sparse nel mondo. Un Medio Oriente senza cristiani sarebbe una sciagura per tutti, per questo auspico che nel Sinodo siano presenti anche esponenti delle chiese dei vari Continenti”.

SIR