lunedì 26 ottobre 2009

E' morto Camillo Cibin, storico comandante della Gendarmeria vaticana. Ha vegliato su Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI

E' morto all'età di 83 anni Camillo Cibin (nella foto con Benedetto XVI), ex comandante della Gendarmeria vaticana. Cibin si è spento nella clinica romana Pio XI. Scorreva sangue montanaro nelle sue vene e ne andava fiero. Era nato a Salgareda, in provincia di Treviso, il 5 giugno del 1926. Entrato in servizio effettivo nella Gendarmeria Pontificia il 1° maggio del 1947, raggiungendo il grado di tenente, ed era rimasto in servizio per ben cinquantasette anni. Quando il 20 gennaio 1971 il Corpo venne sciolto, Cibin fu nominato vice sovrastante responsabile del nuovo Ufficio Centrale di Vigilanza dello Stato della Città del Vaticano. Il 1° agosto successivo venne promosso sovrastante e, nel luglio del 1975, dirigente dell'Ufficio. Dal 1978 divenne l'ombra di Giovanni Paolo II quando questi era tra la gente, in Vaticano, in Italia o in qualunque altro Paese del mondo. Immagini che hanno fatto il giro del pianeta lo ritraggono mentre, in piazza San Pietro, salta le transenne per inseguire e catturare Alì Agca che aveva appena sparato al Papa il 13 maggio del 1981. Appena il Pontefice si riprese, Cibin presentò le sue dimissioni per quel tragico evento. Giovanni Paolo II le respinse con decisione, manifestandogli grande riconoscenza per la devozione dimostrata in quegli anni. L'anno seguente, a Fátima, fu la sua prontezza nell'afferrare la mano di un prete folle, che impugnava un'arma da taglio, a evitare il peggio per il Papa. Nel gennaio di quello stesso anno era stato nominato capo ufficio. In seguito, con la modifica dell'ufficio divenuto Corpo di Vigilanza, nel 1991, e successivamente Corpo della Gendarmeria, Cibin era stato nominato Ispettore Generale. Il 5 giugno del 2006 era andato in pensione. Era stato insignito delle più alte onorificenze pontificie: la Pro Ecclesia et Pontifice, il cavalierato di San Gregorio Magno, la commenda di San Silvestro, la commenda con placca di San Gregorio e il cavalierato di Gran Croce di San Gregorio Magno. Aveva seguito Paolo VI nei suoi 9 viaggi internazionali; Giovanni Paolo II in tutti i suoi 104 viaggi internazionali e nei 146 italiani; e Benedetto XVI nei primi due viaggi internazionali e nei primi due in Italia. La camera ardente è stata allestita nella chiesa di Santo Stefano degli Abissini in Vaticano. La salma resterà esposta sino a domani pomeriggio quando alle ore 17, all'Altare della cattedra nella Basilica di San Pietro, il card. Giovanni Lajolo celebrerà le esequie.

Apcom, L'Osservatore Romano