La riflessione sul mistero della sofferenza sarà il "filo rosso" che caratterizzerà la prossima Ostensione della Sindone, alla quale - il 2 maggio 2010 - parteciperà Benedetto XVI. La data è stata fissata lunedì scorso nell'udienza concessa dal Papa al card. Severino Poletto, arcivescovo di Torino e custode pontificio del sacro telo. Il Papa aveva annunciato già la sua intenzione il 2 giugno 2008, durante l'udienza straordinaria ai settemila pellegrini della diocesi di Torino scesi a Roma per concludere il ciclo delle Missioni diocesane. In quell'occasione Benedetto XVI si espresse così: "Sarà un'occasione quanto mai propizia - ne sono certo - per contemplare quel misterioso Volto, che silenziosamente parla al cuore degli uomini, invitandoli a riconoscervi il volto di Dio, il quale "ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Giovanni, 3, 16)". Per Joseph Ratzinger non sarà comunque la prima visita alla Sindone: come cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede venne a Torino guidando il pellegrinaggio del personale dei suoi uffici, il 13 giugno 1998, e in quell'occasione tenne al Teatro Regio un'importante conferenza sul tema "Fede tra ragione e sentimento". Il motto scelto dal custode - Passio Christi, passio hominis - intende sottolineare proprio il collegamento tra la passione del Signore così com'è descritta nei Vangeli e testimoniata dalla Sindone e le molteplici sofferenze degli uomini e delle donne di oggi, in una città e in un territorio, come quelli torinesi, particolarmente segnati dagli effetti della crisi economica globale. Qui le piccole e medie aziende metalmeccaniche continuano a essere in forte disagio, e l'intero tessuto economico ne risente. In questi mesi, oltre alle iniziative di livello nazionale decise dalla Chiesa italiana, la Caritas subalpina ha attivato, nelle parrocchie, una vasta rete di supporto per le famiglie, in difficoltà soprattutto per pagare mutui e affitti, spese mediche e scolastiche. La preparazione all'ostensione coinvolge tutte le comunità parrocchiali in momenti di preghiera e riflessione intorno ai temi del disagio, della speranza, della solidarietà e della fraternità. L'Ostensione della Sindone, per altro, rimane un grande richiamo di fede e di speranza. Come si è visto nelle due ultime esposizioni - che complessivamente hanno portato a Torino oltre 3,5 milioni di fedeli - il mistero di quel Volto diventa, per i pellegrini, un richiamo forte a interrogarsi sul senso della propria esistenza di fronte alla morte e alla passione del Signore. Un richiamo esistenziale e religioso, che va ben oltre le pur importanti questioni scientifiche sulla formazione dell'immagine. La Sindone che il Papa e i pellegrini vedranno nel 2010 è stata sottoposta a un intervento accurato di conservazione, eseguito nel 2002 da Mechthild Flury-Lemberg, una delle maggiori autorità mondiali in materia di tessuti, che ha eseguito le indicazioni emerse dalla commissione internazionale di scienziati incaricati dal cardinale Saldarini di studiare le condizioni di conservazione del telo. La Sindone è poi stata ricucita su un nuovo supporto, che ha sostituito il telo d'Olanda usato dalle clarisse di Chambéry dopo l'incendio del 1532. Sono state eliminate anche le "toppe" che le monache avevano applicato al telo proprio per coprire le tracce lasciate dalla colata di argento fuso. Il sito www.sindone.org sarà il "motore" della preparazione all'ostensione, che viene organizzata dalla diocesi in collaborazione con enti locali e sponsor privati. Dal sito, a partire dal 1° dicembre, sarà possibile prenotare giorno e ora della visita. Ma dal gennaio del prossimo anno sarà operativo anche un centro per raccogliere le prenotazioni via telefono.
Marco Bonatti, L'Osservatore Romano