martedì 13 ottobre 2009

Non emarginare gli anziani, testimoni di valori intramontabili: il Magistero di Benedetto XVI sulla ricchezza morale e spirituale della terza età

Hanno destato ampia eco le parole di Benedetto XVI sulla condizione di solitudine in cui vivono spesso gli anziani. Domenica, durante la Messa per la canonizzazione di 5 nuovi Santi, il Papa ha sottolineato che nella società contemporanea, “tante persone anziane soffrono di molteplici povertà e di solitudine, a volte perfino abbandonati dalle loro famiglie”. Quello di domenica è solo l’ultimo di una serie di interventi del Pontefice sulle crescenti difficoltà degli anziani di fronte al “relativismo dilagante” che ha indebolito i valori fondamentali del nucleo famigliare.
Quando la vita diventa fragile, come negli anni della vecchiaia, non perde mai di valore e dignità: Benedetto XVI lo afferma con forza parlando alla Pontificia Accademia per la Vita, il 25 febbraio 2008. In una società complessa e influenzata dalle dinamiche della produttività, osserva il Papa in quell’occasione, le persone fragili rischiano “nei momenti di difficoltà economica” o di malattia “di essere travolte”. I primi a soffrire per questa condizione sono proprio gli anziani.
“Sempre più si trovano nelle grandi città persone anziane e sole, anche nei momenti di malattia grave e in prossimità della morte. In tali situazioni, le spinte eutanasiche diventano pressanti, soprattutto quando si insinui una visione utilitaristica nei confronti della persona”. [Ai partecipanti al Congresso sul tema "Accanto al malato inguaribile e al morente: orientamenti etici ed operativi", indetto dalla Pontificia Accademia per la Vita in occasione della XIV Assemblea Generale (25 febbraio 2008)].
Per questo, è l’esortazione del Papa, serve uno sforzo sinergico affinché la società civile e la comunità di credenti facciano sì che tutti possano vivere dignitosamente e attraversare il momento della prova e della morte nella migliore condizione di fraternità e solidarietà. Sfida ancor più urgente, rileva parlando alla Plenaria del dicastero per la Famiglia, di fronte all’avanzare della cultura della morte “che insidia anche la stagione della terza età”.
“Oggi, l’evoluzione economica e sociale ha portato profonde trasformazioni nella vita delle famiglie. Gli anziani, tra cui molti nonni, si sono trovati in una sorta di 'zona di parcheggio': alcuni si accorgono di essere un peso in famiglia e preferiscono vivere soli o in case di riposo, con tutte le conseguenze che queste scelte comportano” [Ai partecipanti all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia sul tema: "I nonni: la loro testimonianza e presenza nella famiglia" (5 aprile 2008)].
Ma non bisogna scoraggiarsi. Benedetto XVI mette l’accento sul ruolo che i nonni, anziani per antonomasia, hanno sempre svolto per tenere unite le famiglie. I nonni, afferma il Papa il 26 luglio di quest’anno parlando dei Santi Gioacchino e Anna, genitori della Madonna, “sono i depositari e spesso i testimoni dei valori fondamentali della vita”. Un patrimonio prezioso che gli anziani donano alle famiglie con amore e generosità.
“Il compito educativo dei nonni è sempre molto importante, e ancora di più lo diventa quando, per diverse ragioni, i genitori non sono in grado di assicurare un’adeguata presenza accanto ai figli, nell’età della crescita” (Angelus, 26 luglio 2009).
I nonni, con la loro “robustezza di valori e progetti”, è il richiamo del Papa, “sono un tesoro che non possiamo strappare alle nuove generazioni”. E incoraggia a ripartire dai nonni, dagli anziani, per rispondere alla crisi della famiglia: “Ritornino i nonni ad essere presenza viva nella famiglia, nella Chiesa e nella società. Per quanto riguarda la famiglia, i nonni continuino ad essere testimoni di unità, di valori fondati sulla fedeltà ad un unico amore che genera la fede e la gioia di vivere” [Ai partecipanti all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia sul tema: "I nonni: la loro testimonianza e presenza nella famiglia" (5 aprile 2008)].

Radio Vaticana