Nell'ultimo editoriale di "Octava Dies", il rotocalco informativo del Centro Televisivo Vaticano, padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha analizzato le ragioni che hanno spinto il Santo Padre a partecipare al Vertice mondiale per la sicurezza alimentare. Per illustrare l'intenzione del Papa, il sacerdote gesuita ha ripreso una frase contenuta nell'Enciclica “Caritas in veritate” (n.27): "E’ necessario che maturi una coscienza solidale, che consideri l’alimentazione e l’accesso all’acqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni”. In questo documento, ha aggiunto padre Lombardi, il Pontefice “mette in rilievo che il diritto all’alimentazione è essenziale per garantire lo stesso diritto primo fra tutti, quello alla vita. Sì, perché di fame e di sete si muore, e se non si muore si vive a metà”. Il Vertice della FAO, ha ricordato il sacerdote, “si svolge in uno scenario della cui drammaticità ci si dimentica troppo spesso”. “Nel 2000 il famoso Vertice del Millennio aveva proclamato che il numero degli affamati avrebbe dovuto dimezzarsi, dagli 800 milioni di allora a 400 nel 2015; ma nel 2009 siamo invece arrivati a 1 miliardo e 200 milioni! Una tragedia orribile, una spinta fortissima alle migrazioni, una minaccia gravissima per la pace”. “E’ evidente che la via principale per affrontare il problema è favorire lo sviluppo agricolo dei paesi più poveri, coinvolgendo il più possibile le comunità locali, mettendo cioè 'la persona umana al centro dello sviluppo'”, ha aggiunto padre Lombardi citando l'Enciclica del Papa. “Questo è nell’interesse della comunità mondiale, di quella famiglia di popoli che dovremmo essere. Non dovrebbe essere difficile capirlo per i partecipanti al Vertice di Roma. Ma poi bisognerebbe agire di conseguenza. Se no le morti per fame aumenteranno ancora”, ha poi concluso.
Zenit