Radio Vaticana
martedì 26 gennaio 2010
Giovedì udienza del Papa alle Pontificie Accademe per rilanciare l'umanesimo cristiano. Domani seduta pubblica sulla formazione teologica del prete
Sarà la prima udienza di Benedetto XVI alle Pontificie Accademie, giovedì prossimo 28 gennaio, all’indomani della seduta pubblica, la quattordicesima, ospitata domani pomeriggio nell’Aula magna del Palazzo di Via della Conciliazione, sede del Consiglio di coordinamento delle Pontificie Accademie, sul tema “La formazione teologica del presbitero”. Stamani nella Sala Stampa Vaticana è stato presentato l’evento che prevede la consegna del Premio delle Pontificie Accademie, attribuito ogni anno dal Santo Padre a giovani studiosi, artisti o istituzioni che si siano distinti nella promozione dell’umanesimo cristiano. Trecentocinquanta accademici e membri delle Pontificie Accademie a colloquio per la prima volta con Benedetto XVI per rilanciare il progetto comune di un umanesimo cristiano nel terzo millennio. Un impegno che vede in prima fila il Pontificio Consiglio della Cultura, ha sottolineato ai giornalisti l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero, che presiede il Consiglio di coordinamento tra Accademie Pontificie, creato nel 1995 da Giovanni Paolo II per valorizzare l’attività di queste antiche istituzioni, ponendole in rete fra di loro e con l’esterno, perché siano stimolo al pensiero corrente e riferimento per la società odierna. “Il Pontificio Consiglio della Cultura di sua natura vorrebbe sempre di più far sì che la sua attività si possa appoggiare a tante istituzioni, che sono parallele, che alcune volte sono come dei corollari, o anche a tante istituzioni laiche. Stiamo, infatti, avendo rapporti con molte fondazioni di alto livello nel campo della ricerca scientifica, un po’ in tutto il mondo, in modo tale da poter avere un respiro che sia il più possibile universale e che sia il più possibile variegato nella ricchezza e nella complessità che ormai il termine cultura raccoglie in sé, non più esauribile nell’interno di quella dimensione quasi da 'turris eburnea', da torre d’avorio, asettica, in cui ci sono soltanto gli intellettuali alti. Ormai, la cultura, come ben sappiamo, ha una serie di iridescenze, di sfumature, di volti, che passano attraverso tante dimensioni in passato neppure sospettabili. Pensiamo soltanto a quando abbiamo fatto l’incontro con gli artisti e abbiamo cominciato ad introdurre i fotografi, la fotografia, la scenografia e, anzi, una famosa casa di moda si è lamentata con me perché non abbiamo introdotto anche la moda...Speriamo che anche l’Accademia della moda in futuro possa avere un dialogo con noi”. Ogni anno, le Accademie si alternano nell’organizzare la seduta pubblica su un tema di attualità. In questo 2010, visto per il tema collegato all’Anno Sacerdotale, sono sette le Accademie coinvolte: quella di San Tommaso D’Acquino, quella di Teologia, quella dell’Immacolata, quella Mariana internazionale, quella delle Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon, quella Romana di Archeologia e quella “Cultorum Martyrum”: “Noi pensiamo che l’esistenza e anche l’attività di queste Accademie per buona parte sia ignota. Lo dobbiamo fare, quindi, per una conoscenza ad extra. Far conoscere questi piccoli mondi di ricerca, qualche volta anche di ricerca molto qualificata, altre volte di ricerca che ha qualche ridondanza di tipo più divulgativo. Ma io ho voluto, anche e soprattutto, attraverso questa conferenza stampa, stimolare le stesse Accademie, non solo ad avere una reviviscenza, ad avere una nuova vigoria, ma anche a far sì che la loro produzione, la loro ricerca, abbia anche ad essere comunicata, non rimanga soltanto nell’interno del cenacolo. E sarà anche l’occasione per mostrare come la teologia, e quindi anche queste Accademie, debbano aprirsi al mondo della ricerca teologica che è condotta anche da laici”. Ad aprire i lavori, domani, sarà lo stesso mons. Ravasi e, a seguire, vi saranno le relazioni dei teologi Charles Morerod e Manlio Sodi, quindi la consegna del Premio dotato di 20 mila euro al giovane teologo, laico americano, John Mortensen, sposato con quattro figli, autore di una tesi di dottorato alla Pontificia Università della Santa Croce a Roma, incentrata sull’analogia di San Tommaso.