sabato 27 febbraio 2010

Previsto per fine novembre il Concistoro per i nuovi cardinali. La geografia delle possibili porpore della Curia romana e delle diocesi metropolitane

È attesa per il prossimo novembre una notevole "infornata" di nomine cardinalizie, destinata a mutare in modo considerevole gli equilibri di un futuro conclave. Il Concistoro per le nuove porpore, secondo quanto "filtra" da autorevoli ambienti vaticani, potrebbe tenersi attorno al prossimo 20 novembre, vigilia della Solennità di Gesù Re dell'Universo, ed essere annunciato un mese prima, mentre a Roma sarà in corso il Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Il primo Concistoro del Pontificato si tenne il 24 marzo 2006, il seconda il 24 novembre 2007. Nella sua terza creazione cardinalizia Benedetto XVI potrebbe imporre la berretta rossa a 24 nuovi porporati. A fine novembre saranno infatti 19 i posti vacanti nel collegio dei 120 elettori del Papa con meno di ottant’anni, ma altri cinque cardinali perderanno il diritto di entrare in conclave per raggiunti limiti d’età nei primi due mesi del 2011, tra questi anche l’ex presidente della CEI Camillo Ruini: per questo Papa Ratzinger potrebbe eccezionalmente superare il tetto stabilito, dato che nel giro di soli tre mesi il numero degli elettori rientrerà nella norma. Molti sono gli italiani che attendono la porpora. In Curia sono date per certe le porpore per il Prefetto dei santi, Angelo Amato, il presidente della Prefettura degli affari economici della Santa sede, Velasio De Paolis e il Penitenziere maggiore Fortunato Baldelli, già nunzio in Francia. A questi si aggiungono anche gli italiani Paolo Sardi, pro-Patrono del Sovrano Ordine di Malta, e Francesco Monterisi, arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura. Altri italiani curiali candidati possibili, ma di per sé non sicuri, sono il presidente del Consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi, l’ambrosiano Francesco Coccopalmerio, e il "ministro della Cultura" del Vaticano, l’ambrosiano Gianfranco Ravasi. Insieme a loro sarebbero "porporabili" l’arcivescovo Antonio Maria Veglió della Pontificio Cniglio per la pastorale per i migranti, come pure Claudio Celli del Pontificio Consilio per le Comunicazioni sociali. Per quanto riguarda invece le diocesi italiane, sono in attesa Palermo, l’arcivescovo Paolo Romeo ha già saltato il Concistoro del 2007, e Firenze, diocesi retta dall’arcivescovo Giuseppe Betori. A questi due potrebbe aggiungersi il nuovo arcivescovo di Torino, che sarà nominato dopo l’Ostensione della Sindone: in pole position c’è l’attuale vescovo di Alessandria, Giuseppe Versaldi. Come si vede, la schiera dei candidati del nostro Paese è molto lunga ed essendo poco realistico che su 24 nuove porpore quasi la metà siano nate nel Bel paese, è probabile che più d’uno non rientri nella lista. Tornando alla Curia romana, è sicura la porpora per l’americano Raymond Leo Burke, Prefetto della Segnatura apostolica, così come i successori del card. Kasper al Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani, si prevede lo svizzero Kurt Koch, e i nuovi Prefetti dei vescovi, del clero, dei religiosi e di Propaganda Fide, nel caso siano nominati almeno un mese prima del Concistoro e non siano già rivestiti di porpora. Infine, sempre in Curia, è un possibile candidato anche il "ministro della Sanità" Zimowski. Per quanto riguarda invece le sedi residenziali, vengono considerate probabilissime le porpore per gli arcivescovi Reinhart Marx (Monaco di Baviera), Kazimierz Nycz (Varsavia), Timothy Michael Dolan (New York), Orani João Tempesta (Rio), Thomas Collins (Toronto). Due i possibili candidati spagnoli, a Toledo e Siviglia, mentre attendono la porpora anche gli arcivescovi di Westminster, Vincent Nichols, di Bruxelles, André-Mutien Léonard; di Praga, Dominik Duka. Altre possibili porpore latinoamericane potrebbero arrivare per Montevideo (Uruguay), o Asunción (Paraguay), come pure per gli arcivescovi brasiliani di Belo Horizonte, Fortaleza, Brasilia. In Asia è attesa la nomina di Malcolm Ranjith (Colombo), di Peter Okada (Tokyo), Charles Maung Bo (Yangon, in Myanmar), mentre i candidati africani sono gli arcivescovi di Kampala, Kinshasa e Yaoundé. Infine, nell’elenco potrebbe comparire anche il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal.

Andrea Tornielli,
Il Giornale