sabato 13 marzo 2010

Il Papa ai vescovi del Sudan: la fedeltà a Dio e l'impegno tra difficoltà e sofferenze testimonianza del potere della Croce che illumina limiti umani

Superare “distinzioni di razza o di etnia in un generoso scambio di doni”: è il messaggio che il Papa lancia alla Chiesa e al popolo del Sudan nel suo discorso ai vescovi del Paese africano, ricevuti stamani in visita 'ad Limina apostolorum'. Benedetto XVI ha ringraziato sacerdoti, religiosi e religiose del Sudan per il loro “generoso servizio”. Ha sottolineato l’importanza di testimoniare l’amore di Cristo in ogni aspetto della vita ricordando il contributo che l’Università Saint Mary della città di Juba insieme con movimenti ecclesiali può dare. “La vostra fedeltà al Signore e il vostro impegno tra difficoltà e sofferenze porta eloquente testimonianza del potere della Croce che illumina limiti e debolezze umane”. Così Benedetto XVI ha ringraziato i vescovi del Sudan sottolineando quanto pazientemente lavorino per il bene del loro Paese, per scongiurare un ritorno alla guerra, per promuovere una pace stabile ad ogni livello della vita nazionale”. Il Papa ha invocato “riconciliazione e perdono” per il grande Paese africano, uscito nel 2005 da una ventennale guerra civile e in attesa ancora delle prime consultazioni elettorali dalla fine del conflitto e di un previsto referendum sull’eventuale autonomia del Sud. Un Paese del quale Benedetto XVI ha ricordato mali sociali che potrebbero impedire alla pace di mettere “profonde radici”: iin particolare "la corruzione, le tensioni etniche, l’indifferenza e l’egoismo”. Di fronte a tutto ciò, Benedetto XVI ha chiesto ai vescovi di promuovere “giustizia, responsabilità e carità”. “Trattati e accordi – ha detto il Papa – sono indispensabili pilastri nei processi di pace ma portano frutto se sono accompagnati dall’esercizio di una leadership matura e moralmente alta”. Dunque, ha invitato i vescovi a “suscitare nella popolazione un senso di responsabilità verso le generazioni presenti e future, incoraggiando perdono, accettazione reciproca e rispetto degli impegni assunti”. “Come araldi del Vangelo, voi vescovi – ha raccomandato il Papa – siate “segno e strumento di un’umanità rinnovata e riconciliata” sperimentando così la pace della comunione con Cristo. E Benedetto XVI ha citato l’esperienza della recente Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi, come occasione di preghiera per la riconciliazione e il perdono. Il Papa ha chiamato a “un generoso scambio di doni senza distinzioni di razza o etnia” e poi loda l’impegno dei vescovi del Sudan nel mantenere buoni rapporti con i fedeli dell’Islam”. “Stessa apertura e stesso amore” ha chiesto Benedetto XVI per chi crede in religioni tradizionali.