Radio Vaticana
martedì 27 aprile 2010
27 aprile 2005, la prima Udienza generale di Benedetto XVI: il mio ministero a servizio della riconciliazione e dell’armonia tra gli uomini e i popoli
Si tiene domani in Piazza San Pietro, alle ore 10.30, la tradizionale Udienza generale del mercoledì. Evento che avviene nel primo anniversario della visita di Benedetto XVI alle popolazioni terremote d'Abruzzo. Intanto, proprio oggi ricorre il quinto anniversario della prima Udienza generale del Papa. Il 27 aprile del 2005 il nuovo Pontefice spiegò la scelta del suo nome, ispirato al Santo di Norcia e a Papa Giacomo Della Chiesa. Al servizio di Cristo e della pace: Benedetto XVI sintetizzò così la sua missione. Un servizio di carità condensato nel nome scelto quale 264° Successore di Pietro: Benedetto come il Santo Patrono d’Europa e il Pontefice che guidò la Chiesa durante la Prima Guerra mondiale. Parlando ai molti pellegrini venuti da tutto il mondo, Joseph Ratzinger racconta, però, anzitutto le sensazioni che porta nel cuore all’inizio del suo ministero di Pastore universale della Chiesa: “Stupore e gratitudine nei confronti di Dio che ha sorpreso innanzitutto me stesso, chiamandomi a succedere all’apostolo Pietro; interiore trepidazione dinanzi alla grandezza del compito e delle responsabilità che mi sono state affidate. Mi dà però serenità e gioia la certezza dell’aiuto di Dio, della sua Madre Santissima, la Vergine Maria, e dei Santi Protettori”. “Ho voluto chiamarmi Benedetto XVI – confidò il nuovo Papa – per riallacciarmi idealmente al venerato Pontefice Benedetto XV, che ha guidato la Chiesa in un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale”. “Fu coraggioso e autentico profeta di pace e si adoperò con strenuo coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra e poi per limitarne le conseguenze nefaste. Sulle sue orme desidero porre il mio ministero a servizio della riconciliazione e dell’armonia tra gli uomini e i popoli, profondamente convinto che il grande bene della pace è innanzitutto dono di Dio, dono fragile e prezioso da invocare, tutelare e costruire giorno dopo giorno con l’apporto di tutti”. Ma il nome Benedetto richiama anche immediatamente al “Patriarca del monachesimo occidentale”. Il Papa spiegò che San Benedetto da Norcia “è molto venerato in Germania” e in particolare in Baviera, sua “terra d’origine”. San Benedetto, è la sua riflessione, costituisce “un fondamentale punto di riferimento per l’unità dell’Europa e un forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane” della sua cultura. “All’inizio del mio servizio come Successore di Pietro chiedo a San Benedetto di aiutarci a tenere ferma la centralità di Cristo nella nostra esistenza. Egli sia sempre al primo posto nei nostri pensieri e in ogni nostra attività!”. E nella prima Udienza generale di Benedetto XVI non poteva mancare il ricordo di Giovanni Paolo II. Il Papa ricorda la figura di Karol Wojtyla al quale, sottolinea, “siamo debitori di una straordinaria eredità spirituale”.