martedì 25 maggio 2010

Mese mariano. Il Papa: portiamo i sentimenti di lode e ringraziamento della Vergine verso Dio, fede e speranza, imitiamola nel servire i fratelli

Si avvia alla conclusione il mese mariano. Un periodo, ci ricorda Benedetto XVI, da vivere assieme alla Vergine per metterci in ascolto di Dio. Come da tradizione, il 31 maggio, il Papa chiuderà le celebrazioni del mese dedicato a Maria, nei Giardini Vaticani.
“Alla scuola di Maria, impariamo anche noi a riconoscere la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita” e a “crescere secondo la pienezza di Cristo”. Benedetto XVI ci invita “a imparare da Colei la cui fede è senza ombre e senza incrinature”. La Vergine, sottolinea, “vede” con gli occhi della fede l’opera di Dio nella storia. Per questo, ribadisce, il suo Magnificat “resta la più vera e profonda interpretazione della storia”. Maria vede che i “troni dei potenti di questo mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade”. I cristiani, esorta dunque il Papa, imitino Maria vivendo con “il Magnificat nel cuore”: "Portiamo in noi i medesimi sentimenti di lode e di ringraziamento di Maria verso il Signore, la sua fede e la sua speranza, il suo docile abbandono nelle mani della Provvidenza divina. Imitiamo il suo esempio di disponibilità e generosità nel servire i fratelli. Solo, infatti, accogliendo l’amore di Dio e facendo della nostra esistenza un servizio disinteressato e generoso al prossimo, potremo elevare con gioia un canto di lode al Signore" [Conclusione del mese mariano (31 maggio 2008)].
Il Papa si sofferma sulla natura del cuore di Maria, “modello di carità della Chiesa”. E’ lo stesso Gesù, afferma, che spinge Maria “infondendole lo slancio generoso di andare incontro al prossimo che ha bisogno”. E’ Gesù, soggiunge, che “l’aiuta a superare tutto, lasciandosi guidare dalla fede che opera mediante la carità”: “Il cuore di Maria, in perfetta consonanza con il Figlio divino, è tempio dello Spirito di verità, dove ogni parola e ogni avvenimento vengono custoditi nella fede, nella speranza e nella carità” [Conclusione del mese mariano (30 maggio 2009)].
Noi, è l’esortazione del Pontefice, possiamo rivolgerci a Maria con la preghiera. In particolare, con il Rosario che “ci fa ripercorrere gli eventi della vita del Signore in compagnia della Beata Vergine, conservandoli, come Lei, nel nostro cuore”. Benedetto XVI non manca così di rivolgere il pensiero alla relazione speciale tra Maria, lo Spirito Santo e la Chiesa: "Nella Pentecoste, la Vergine Madre appare nuovamente come Sposa dello Spirito, per una maternità universale nei confronti di tutti coloro che sono generati da Dio per la fede in Cristo. Ecco perché Maria è per tutte le generazioni immagine e modello della Chiesa, che insieme allo Spirito cammina nel tempo invocando il ritorno glorioso di Cristo: 'Vieni, Signore Gesù'” [Conclusione del mese mariano (30 maggio 2009)].
Maria, ci ricorda il Papa, è la prima ad aver accolto Cristo e per questo è ricolmata di gioia dallo Spirito Santo. Seguendola ed imitandola, siamo tutti chiamati a vivere questo stato di grazia: “Accogliere Gesù e portarlo agli altri è la vera gioia del cristiano! Cari fratelli e sorelle, seguiamo ed imitiamo Maria, un’anima profondamente eucaristica, e tutta la nostra vita diventerà un Magnificat” [Conclusione del mese mariano (31 maggio 2005)].

Radio Vaticana