Il Papa: la solidarietà della Santa Sede verso realtà di disagio e indigenza a Roma e nel mondo, intenso nella gente il desiderio di conoscere Cristo
C’è bisogno di carità materiale e spirituale: è quanto affermato da Benedetto XVI nell’udienza ai soci del Circolo San Pietro, ricevuti in udienza questa mattina in occasione della consegna dell’Obolo di San Pietro. Il Papa ha ribadito l’importanza dell’amore per i poveri, richiamando anche il modello del Santo Curato d’Ars a cui è stato dedicato l’Anno Sacerdotale appena concluso. “Carità e testimonianza” continuino ad essere le linee guida del vostro apostolato: è l’esortazione di Benedetto XVI ai Soci del Circolo San Pietro, al quale ha manifestato la sua riconoscenza per la “generosa opera al servizio della Santa Sede”. La consegna dell’Obolo di San Pietro raccolto nelle Chiese di Roma, ha aggiunto, manifesta l’affetto degli abitanti di questa Città nei confronti del Successore di Pietro, ma esprime pure “la concreta solidarietà della Santa Sede verso le tante realtà di disagio e di indigenza che, purtroppo, permangono a Roma e in tante parti del mondo”. "Avvicinando le parrocchie romane e gestendo centri di assistenza e di accoglienza nella Capitale, voi avete la possibilità di cogliere direttamente le molteplici situazioni di povertà ancora presenti; al tempo stesso, potete anche constatare quanto sia intenso nella gente il desiderio di conoscere Cristo e di amarlo nei fratelli". Il Papa ha dunque invitato il Circolo San Pietro a trarre vigore dalla preghiera e dallo spirito di sacrificio “per portare copiosi frutti di bene sia nella comunità cristiana che nella società civile”. “Continuate ad essere questo segno concreto della carità del Papa verso quanti si trovano nel bisogno sia in senso materiale che in senso spirituale, come pure verso i pellegrini che giungono a Roma da ogni parte del mondo per visitare le tombe degli Apostoli e per incontrare il Successore di Pietro”. Benedetto XVI è così ritornato all’Anno Sacerdotale da poco concluso e in particolare alla figura di San Giovanni Maria Vianney. Il Santo Curato d’Ars, ha affermato, “è un modello di vita evangelica non solo per i sacerdoti, ma anche per i laici, specialmente per quanti, come voi, sono impegnati nel vasto campo della carità”. “Un aspetto peculiare della vita di questo umile prete fu infatti il distacco dai beni materiali. Egli non possedeva nulla, distribuiva tutto ai più bisognosi; per sé non sentiva necessità di niente: tutto considerava superfluo. L’amore ai poveri lo aveva imparato da fanciullo, vedendo come venivano accolti e assistiti dai suoi genitori, in casa”. “Questo amore – ha soggiunto – lo portò, nel corso della sua vita sacerdotale, a distribuire agli altri tutto ciò che aveva”. E ha ricordato che diede vita anche ad una casa di accoglienza, che chiamò “La provvidenza”, per bambine e ragazze povere. “Il suo esempio”, è stata l’esortazione del Papa, costituisca per i soci del Circolo San Pietro, “un costante invito a spalancare le braccia ad ogni persona che ha bisogno di un segno tangibile di solidarietà”.Radio Vaticana