sabato 19 giugno 2010

Il Papa a vescovi brasiliani: fate scoprire la gioia della fede assicurando che sia sempre custodita, difesa e trasmessa nella sua purezza e integrità

Benedetto XVI ha ricevuto, stamani in udienza, un gruppo di vescovi brasiliani della regione Leste 2, in visita ad Limina. Il Papa ha esortato i presuli ad aiutare i propri fedeli a scoprire e vivere la gioia della fede. Quindi, ha messo l’accento sull’importanza della comunione tra i fedeli e i propri pastori. L’indirizzo d’omaggio al Papa è stato rivolto da mons. Walmor Oliveira de Azevedo, arcivescovo di Belo Horizonte e presidente della Regione Leste 2 della Conferenza episcopale brasiliana. Benedetto XVI ha accolto con grande affetto i presuli, sottolineando l’importanza del “vincolo di unità, carità e pace” che lega il Papa ai vescovi. Si è così soffermato sui tre compiti essenziali dei pastori e cioè insegnare, santificare e governare il popolo di Dio. Innanzitutto, ha sottolineato che in quanto maestri e dottori della fede, i vescovi sono chiamati ad insegnare con coraggio la verità, presentandola nella sua forma autentica. “La Chiesa – ha detto il Papa, richiamando il suo discorso alla Conferenza di Aparecida del 2007 – ha il grande compito di custodire ed alimentare la fede del Popolo di Dio, e ricordare anche ai fedeli” che, “in virtù del loro Battesimo, sono chiamati ad essere discepoli e missionari di Gesù Cristo”. Al contempo, ha invitato i pastori ad aiutare i fedeli “a scoprire la gioia della fede”, la gioia di sentirsi amati personalmente da Dio. Credere, ha proseguito, “consiste innanzitutto nell’abbandonarsi a Dio che ci conosce ed ama personalmente”. Il Papa ha auspicato perciò che i vescovi brasiliani sappiano infondere nel loro popolo la fiducia nel Signore, assicurando che la fede sia sempre “custodita, difesa e trasmessa nella sua purezza e integrità”. Ha così messo l’accento sull’importanza fondamentale per i vescovi della celebrazione dei Sacramenti e in particolare dell’Eucaristia: “Il compito di santificare che avete ricevuto”, ha affermato, vi spinge ad essere “promotori e animatori di preghiera nella città umana, frequentemente agitata, rumorosa e dimentica di Dio”. C’è bisogno di creare “luoghi e occasioni di preghiera”, è stata la sua esortazione, dove si possa ascoltare Dio e vivere l’esperienza dell’incontro con Gesù Cristo. Infine, ha rivolto il pensiero al compito di guida del popolo cristiano, che richiede ai vescovi di promuovere la partecipazione di tutti i fedeli all’edificazione della Chiesa: "In virtù del compito del governo – ha affermato – il vescovo è chiamato ad amministrare e disciplinare la vita del popolo di Dio” attraverso regole, direttrici e suggerimenti. E’ questa una funzione importante, affinché la comunità diocesana permanga unita nel suo interno e cammini in una sincera comunione di fede, amore e disciplina con il vescovo di Roma e con tutta la Chiesa. Il governo del vescovo, ha concluso, “sarà pastoralmente efficace” se poggerà “su un'autorevolezza morale, data dalla sua santità di vita”. Sarà questa, infatti, “a disporre gli animi ad accogliere il Vangelo da lui annunciato nella sua Chiesa, come anche le norme da lui fissate per il bene del Popolo di Dio”.

Radio Vaticana