SIR
martedì 13 luglio 2010
Scelto da Benedetto XVI il tema per la Giornata Mondiale della Pace 2011: 'Libertà religiosa, via per la pace'
"Libertà religiosa, via per la pace": è questo il tema scelto da Benedetto XVI per la celebrazione della 44° Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio 2011. Accento, dunque, sulla libertà religiosa, in un tempo in cui nel mondo questa viene limitata, marginalizzata e negata, per arrivare alla persecuzione e alla violenza contro le minoranze. “La libertà religiosa – si legge nella nota della Sala Stampa della Santa Sede che spiega i motivi di questa scelta - essendo radicata nella stessa dignità dell’uomo, ed orientata alla ricerca della ‘immutabile verità’, si presenta come la ‘libertà delle libertà’. E’ quindi autenticamente tale quando è coerente alla ricerca della verità e alla verità dell’uomo. Essa consente infatti di escludere la ‘religiosità’ del fondamentalismo, della manipolazione e della strumentalizzazione della verità e della verità dell’uomo. Poiché tutto ciò che si oppone alla dignità dell’uomo si oppone alla ricerca della verità, e non può essere considerato come libertà religiosa. Essa ci offre inoltre una visione profonda della libertà religiosa, che amplia gli orizzonti di ‘umanità’ e di ‘libertà’ dell’uomo, e consente a questo di stabilire una relazione profonda con se stesso, con l’altro e con il mondo. La libertà religiosa è in questo senso una libertà per la dignità e per la vita dell’uomo”. La nota ribadisce l’attualità del tema della Giornata 2011 che si pone in continuità con quelli scelti dal Pontefice, dal 2006 ad oggi, e che rappresenta “il compimento di un ‘cammino della pace’ nel quale il Papa ha preso per mano l’umanità, conducendola passo dopo passo ad una riflessione sempre più profonda”. “Oggi sono molte le aree del mondo in cui persistono forme di limitazione alla libertà religiosa, e ciò sia dove le comunità di credenti sono una minoranza, sia dove le comunità di credenti non sono una minoranza, eppure subiscono forme più sofisticate di discriminazione e di marginalizzazione, sul piano culturale e della partecipazione alla vita pubblica civile e politica” si legge nel documento. “È inconcepibile – sono ancora parole di Benedetto XVI all’Onu – che dei credenti debbano sopprimere una parte di se stessi – la loro fede – per essere cittadini attivi; non dovrebbe mai essere necessario rinnegare Dio per poter godere dei propri diritti. I diritti collegati con la religione sono quanto mai bisognosi di essere protetti se vengono considerati in conflitto con l’ideologia secolare prevalente o con posizioni di una maggioranza religiosa di natura esclusiva. L’uomo non può essere frammentato, diviso da ciò che crede, perché quello in cui crede ha un impatto sulla sua vita e sulla sua persona”.