Il tradizionale incontro estivo degli ex studenti di Benedetto XVI, il cosiddetto Ratzinger Schülerkreis, si è concluso ieri con la Messa presieduta dal Pontefice presso il Centro Mariapoli a Castel Gandolfo: al centro del seminario, iniziato venerdì scorso, è stato il tema dell’interpretazione del Concilio Vaticano II. Ha tenuto l’omelia il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, anch’egli ex allievo del prof. Ratzinger. Il Papa all’inizio della Messa ha salutato i partecipanti al seminario, circa una quarantina, facendo riferimento al Vangelo della liturgia domenicale sulla scelta dei primi posti nei banchetti, con l’esortazione di Gesù all’umiltà e all’amore gratuito, a invitare cioè, quando offriamo un pranzo, quanti non ci possono ricambiare: “Cari amici, nel Vangelo di oggi il Signore ci fa notare come in realtà continuiamo a vivere alla maniera dei pagani: invitiamo per reciprocità soltanto chi ricambierà l’invito, doniamo solo a chi ci restituirà. Ma lo stile di Dio è diverso: lo sperimentiamo nella Santa Eucaristia. Egli invita alla sua mensa noi, che davanti a lui siamo zoppi, ciechi e sordi; egli invita noi, che non abbiamo nulla da dargli”. In particolare durante la Messa, ha proseguito il Papa, siamo chiamati a farci toccare dalla gratitudine per il fatto che, nonostante non abbiamo nulla da dare a Dio e, anzi, siamo pieni di colpe, Egli ci inviti alla sua mensa e vuole stare a tavola con noi: “Ma vogliamo imparare anche a sentirci in colpa perché usciamo così poco dallo stile pagano, perché viviamo così poco la novità, lo stile di Dio. E per questo iniziamo la Santa Messa chiedendo perdono: un perdono che ci cambi, che ci faccia diventare più simili a Dio, a sua immagine e somiglianza”. Questa mattina il Papa ha ricevuto in udienza l’arcivescovo Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che ha preso parte all'incontro.