domenica 1 agosto 2010

Padre Lombardi: la Chiesa in Cina la più consapevole che la comunione con il Papa è garanzia di libertà. Superare con pazienza e coraggio le divisioni

''Chi pensa alla Chiesa in Cina solo in chiave di problemi politici o di rapporti diplomatici rischierà di non capirla''. Lo afferma il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per "Octava Dies", il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano, commentando la lettera indirizzata ai vescovi e sacerdoti della Cina continentale dal card. Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli. ''Il cardinale Dias - sottolinea padre Lombardi - parla in prospettiva pastorale, parla della testimonianza che il vescovo e il sacerdote deve dare anzitutto come uomo di Dio e uomo per gli altri... Parla della comunione con il Santo Padre nella Chiesa come garanzia di libertà nell'adesione alla verità e all'autentica tradizione''. ''Probabilmente - sottolinea il portavoce vaticano - i fedeli e i pastori della Chiesa in Cina sono fra i più consapevoli in questo argomento, alla luce della loro esperienza. Ma parla anche e ancor più della unione fra i membri della comunità ecclesiale, superando con pazienza e coraggio le divisioni. Le divisioni sono infatti conseguenza del peccato. Quel peccato che - come ha ricordato più volte il Papa recentemente - è il più grave pericolo per la Chiesa. Il pericolo che viene dall'interno e che è peggiore di quelli che vengono dall'esterno''. ''Per i sacerdoti e i vescovi cattolici cinesi - conclude padre Lombardi -, come per tutti i sacerdoti e i vescovi della Chiesa universale a cui essi appartengono, questi sono i punti primordiali su cui costruire il futuro. Ci sentiamo solidali con loro in questo cammino, che dev'essere anche il nostro''.

Asca