domenica 12 settembre 2010

Il Papa: Dio non si stanca mai di venirci incontro, percorre sempre per primo la strada che ci separa. Solo la fede può trasformare l’egoismo in gioia

Dio è il primo a "venirci incontro", a riconoscerci come suoi figli e "solo la fede può trasformare l'egoismo in gioia e riannodare giusti rapporti con il prossimo e con Dio". Con queste parole Papa Benedetto XVI ha ricordato, durante l'Angelus recitato dal balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il senso profondo del Vangelo di oggi dove Gesù narra "le tre 'parabole della misericordia'", a cominciare da quella del Figliol prodigo. "Cari amici - ha detto il Papa -, come non aprire il nostro cuore alla certezza che, pur essendo peccatori, siamo amati da Dio? Egli non si stanca mai di venirci incontro, percorre sempre per primo la strada che ci separa da Lui. Il libro dell'Esodo ci mostra come Mosè, con fiduciosa e audace supplica, riuscì, per così dire, a spostare Dio dal trono del giudizio al trono della misericordia. Quando Egli parla del pastore che va dietro alla pecorella smarrita, della donna che cerca la dracma, del padre che va incontro al figliol prodigo e lo abbraccia, queste non sono soltanto parole, ma costituiscono la spiegazione del suo stesso essere ed operare". "Il pentimento - ha aggiunto - è la misura della fede e grazie ad esso si ritorna alla Verità". Il Papa ha spiegato che "il pastore che ritrova la pecora perduta è il Signore stesso che prende su di sé, con la Croce, l'umanità peccatrice per redimerla". La parabola del Figliol prodigo, poi, "ci permette di conoscere la portata del pellegrinaggio interiore che egli ora compie... Ritorna a 'casa', a se stesso e al padre". Benedetto XVI ha citato anche Sant'Agostino secondo il quale "è il Verbo stesso che ti grida di tornare; il luogo della quiete imperturbabile è dove l'amore non conosce abbandoni". "Il pentimento - ha insistito il Pontefice - è la misura della fede e grazie ad esso si ritorna alla Verità. Scrive l'apostolo Paolo: 'Mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede'". “Alla Vergine Maria, il cui Nome santissimo è oggi celebrato nella Chiesa – ha concluso il Papa -, affidiamo il nostro cammino di conversione a Dio”.
Dopo la recita della preghiera mariana, il Pontefice ha ricordato che “oggi, a Granada, in Spagna, viene proclamato beato il frate cappuccino Leopoldo de Alpandeire, al secolo Francisco Sánchez Márquez. Mi rallegro con la Famiglia francescana, che vede associato questo fratello alla lunga schiera dei suoi Santi e Beati”. Nel saluto ad alcuni pellegrini polacchi il Papa ha ricordato di nuovo che "come il padre aspettava con ansia il figlio prodigo, così Dio attende a braccia aperte un peccatore che sinceramente vuole convertirsi e vivere nella luce del suo amore. La fiducia colmi quindi i cuori, nei quali nasce la decisione: 'Mi leverò e andrò da mio Padre'".

Apcom