Radio Vaticana
sabato 11 settembre 2010
In una lettera il nunzio negli Stati Uniti chiede a nome di Benedetto XVI di commutare la pena di morte per un condannato nel Kentucky
Negli Stati Uniti, è stata consegnata al governatore del Kentucky, Steve Beshear, una lettera del nunzio apostolico a Washington, l’arcivescovo Pietro Sambi, in cui si chiede a nome di Papa Benedetto XVI di commutare la pena di morte per Gregory Wilson, prevista per il 16 settembre. Sono stati l'arcivescovo di Louisville, Joseph Kurtz, e Marian McClure Taylor, direttore esecutivo del Consiglio delle Chiese del Kentucky, a incontrare giovedì scorso il governatore, consegnandogli il messaggio. Wilson è stato giudicato colpevole nel 1988 di rapimento, stupro e omicidio di una donna. Attualmente sta facendo appello alla decisione del Tribunale per fermare la sua esecuzione, perché possano essere compiute indagini sulla sua affermazione di ritardo mentale e sulla richiesta del test del Dna. L'arcivescovo di Louisville, citato dall'agenzia Zenit, ha auspicato che prevalga una “misericordia che difenda il bene comune della società, onori la giustizia e serva uno scopo più alto mettendo da parte l'irreversibile rimedio della morte. La misericordia - ha detto - è l'unico modo per guarire e dare speranza”. Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, si riferiva a casi come questi quando domenica scorsa ha affermato che la Santa Sede segue “con attenzione e partecipazione” la vicenda di Sakineh, la donna condannata alla lapidazione in Iran. Il portavoce vaticano, sottolineando che “è nota la posizione della Chiesa contraria alla pena di morte”, aveva ricordato infine che quando alla Santa Sede è richiesto in modo appropriato di intervenire su questioni umanitarie presso autorità di altri Paesi, “come è avvenuto molte volte in passato, usa farlo non in forma pubblica, ma rivolgendosi alle autorità competenti attraverso i propri canali diplomatici”.