Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha scritto una lettera in difesa dello Ior e del suo presidente, Ettore Gotti Tedeschi (foto), al Financial Times, il prestigioso quotidiano finanziario che, ieri, aveva dedicato all'indagine a carico della banca vaticana la sua apertura. "Poichè le attività dello Ior si svolgono ad un livello internazionale e il suo presidente è ben noto nel mondo della finanza internazionale - scrive il gesuita - è appropriato che io cerchi di evitare la diffusione di un'informazione inaccurata e garantire che non venga causato alcun danno all'istituto o al buon nome dei suoi manager". Lo Ior, scrive Lombardi, "non è una banca nel senso comune del termine, è un istituto che amministra i beni delle istituzioni cattoliche che operano con finalità di apostolato religioso e di carità a livello internazionale, ed è situato nel territorio dello Stato della Città del Vaticano, cioè al di fuori della giurisdizione di sorveglianza delle diverse banche nazionali". "Il suo status particolare - prosegue il portavoce vaticano - fa sì che il suo inserimento nel sistema finanziario internazionale e nelle sue regole richieda una serie di accordi, in particolare alla luce delle nuove normative stabilite dall'Unione europea per la prevenzione del terrorismo e del riciclaggio dei capitali, per stabilire le procedure necessarie affinché la Santa Sede sia inserita nella 'white list'". "Proprio la garanzia assoluta di trasparenza delle attività dello Ior e il loro rispetto delle norme e procedure che permettano di inserire la Santa Sede nella 'white list' è il compito a cui il presidente dello Ior, prof. Gotti Tedeschi, si sta dedicando con grande impegno, per mandato esplicito delle messime autorità vaticane e del Consiglio di sorveglianza dell'Istiuto, fin dal giorno della sua nomina. Sono perciò in corso intensi e fecondi contati con la Banca d'Italia, con l'Unione europea e con gli organismi internazionali competenti, Oecd e Gafi". "Perciò - prosegue Lombardi - la Segreteria di Stato vaticana, nel suo comunicato ufficiale di martedì, ha manifestato perplessità e meraviglia per una iniziativa di indagine della Procura di Roma, proprio mentre questo impegno e questi contati sono in corso con la migliore buona volontà di arrivare rapidamente a soluzioni stabili. La natura e lo scopo delle operazioni che sono oggetto di indagine potevano essere chiariti con estrema semplicità e rapidità, trattandosi di operazioni di tesoreria di cui è destinatario lo stesso istituto su conti di sua pertinenza esistenti presso altri istituti di credito. L'inconveniente si è creato per un misunderstanding (che è in via di approfondimento) tra lo Ior e la banca che aveva ricevuto l'ordine di trasferimento. La Santa Sede - conclude Lombardi - ribadisce perciò, sia la sua totale fiducia nei dirigenti dello Ior, sia la volontà della piena trasparenza delle operazioni finanziarie da esso compiute, coerentemente con le procedure e norme richieste oggi dalla sicurezza e trasparenza delle operazioni nel campo della finanza internazionale".