Questa mattina, Solennità di San Giuseppe, nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico Vaticano, con il canto delle Lodi e la meditazione finale, si sono conclusi gli Esercizi Spirituali alla presenza di Benedetto XVI. A conclusione degli Esercizi, il Papa ha rivolto ai presenti alcune parole. Subito dopo, nella Sala Clementina, i membri della Curia Romana hanno presentato al Santo Padre Benedetto XVI gli auguri per il Suo onomastico. L’indirizzo di omaggio è stato rivolto al Papa dal card. Angelo Sodano, ecano del Collegio cardinalizio. Il Santo Padre ha concluso l’incontro con la Sua Benedizione. Nel suo breve discorso, Benedetto XVI si è soffermato sulla figura di San Giuseppe, suo Patrono personale e Patrono della Chiesa universale. La Provvidenza, ha osservato il Papa, ha voluto che gli Esercizi Spirituali per la Quaresima si concludessero proprio nel giorno del suo onomastico. Si è dunque soffermato sulla figura umile e santa di Giuseppe, Custode del Redentore: “Un umile Santo, umile lavoratore che è stato degnato di essere Custode del Redentore. San Matteo caratterizza San Giuseppe con una parola: ‘era un giusto’...’giusto è l’uomo che è immerso nella Parola di Dio’, che vive nella Parola di Dio, che vive la legge non come giogo ma come gioia, vive la Legge come Vangelo”. San Giuseppe, ha proseguito, “era immerso nella Parola di Dio scritta, trasmessa nella saggezza del suo popolo”. E proprio così “era preparato e chiamato a conoscere il Verbo Incarnato”. Questa, ha soggiunto, “rimane, la sua missione, per sempre: custodire la Santa Chiesa, il nostro Signore”. “Ci affidiamo, in questo momento, alla sua custodia; preghiamo perché ci aiuti nel nostro umile servizio; andiamo avanti con coraggio sotto questa protezione. Siamo grati per gli umili santi, preghiamo il Signore che ci renda anche umili nel nostro servizio e così santi nella compagna dei Santi”.
Radio Vaticana
CONCLUSIONE DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI DELLA CURIA ROMANA - il testo integrale delle parole del Papa