Il Papa: La Trasfigurazione di Gesù è la rivelazione della sua divinità, l’intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce
Di ritorno dalla visita pastorale alla parrocchia romana di San Corbiniano all’Infernetto, Papa Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale. Il Papa ha dedicato la sua riflessione a una delle pagine più intensamente descrittive del Vangelo, quelle della Trasfigurazione, di cui parla la liturgia di questa seconda domenica di Quaresima. Pagine dove letteralmente brilla, ha ricordato il Papa, “la gloria divina di Gesù” molto più della luce del sole, “la più intensa che si conosca”, eppure inferiore a quella che i discepoli videro sul Tabor: “La Trasfigurazione non è un cambiamento di Gesù, ma è la rivelazione della sua divinità, ‘l’intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce. Nel suo essere uno con il Padre, Gesù stesso è Luce da Luce’. Pietro, Giacomo e Giovanni, contemplando la divinità del Signore, vengono preparati ad affrontare lo scandalo della croce”. All’inizio della sua riflessione, Benedetto XVI aveva ricordato i giorni dell’ultima settimana, trascorsi nel tradizionale ritiro spirituale di inizio Quaresima. Riferendosi a questo periodo liturgico e alla “visione soprannaturale” della Trasfigurazione di Cristo, il Pontefice ha concluso: “Specie in questo tempo di Quaresima, esorto, come scrive il Servo di Dio Paolo VI, “a rispondere al precetto divino della penitenza con qualche atto volontario, al di fuori delle rinunce imposte dal peso della vita quotidiana”.
Dopo un breve saluto in sette lingue ai circa 50 mila presenti in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha menzionato in lingua italiana, fra gli altri, i fedeli in arrivo da Venezia, promotori della campagna “Adotta un papà nel sud del mondo”, e i membri del Movimento di Vita Cristiana provenienti da Salerno.