La Santa Sede ha siglato questo lunedì la convenzione dell'accordo firmato 15 anni fa con la Repubblica croata circa la collaborazione tra la Chiesa e lo Stato in ambito educativo e culturale. Il presidente della Conferenza Episcopale croata, l'arcivescovo Marin Srakić, e il primo ministro della Croazia, Jadranka Kosor, hanno firmato l'accordo nella segreteria della Conferenza Episcopale, a Zagabria (foto), ha reso noto l'agenzia dei vescovi croati Ika. In linee generali, il documento riconosce alla Chiesa Cattolica il diritto di istituire scuole di ogni tipo e livello e stabilisce i rispettivi doveri dello Stato, inclusi gli stipendi dei docenti. L'accordo fissa le norme per le iscrizioni, il tipo di istruzione proposto, la nomina dei presidi e l'approvazione degli statuti delle scuole cattoliche primarie e secondarie. Il tutto è conforme ai principi fondamentali dell'istruzione cattolica e alle leggi del Paese, i cui abitanti sono per il 90% cattolici. L'accordo include anche una lista di scuole cattoliche di istruzione primaria, due, e di istruzione secondaria, dodici, aperte attualmente. In Croazia la Chiesa gestisce anche 48 asili. Nel suo intervento nella cerimonia della firma, il premier croato Jadranka Kosor ha sottolineato l'importanza dell'accordo, al quale si è giunti alla vigilia del viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Paese, il 4 e il 5 giugno. La Kosor ha indicato l'importante funzione svolta dai centri educativi cattolici nella promozione del sentimento patriottico e della consapevolezza delle proprie radici culturali e religiose, rilevanti visto che la Croazia entrerà presto nell'Unione Europea. E' intervenuto anche mons. Srakić, che ha ricordato che le scuole cattoliche non sono chiuse. Come esempio dell'apertura ha citato il Kosovo, dove il 90% degli studenti delle scuole cattoliche è costituito da musulmani.
Zenit