giovedì 2 giugno 2011

Il Papa in Croazia. Di una giovane coppia di sposi i progetti dei palchi della Messa e della veglia con i giovani: l'architettura si fonda sulla fede

La giovane coppia di sposi Zorana Sokol Gojnik e Igor Gojnik hanno messo a punto gli spazi destinati all'altare all'Ippodromo e nella piazza del Bano Josip Jelačič. Con il concetto architettonico dello spazio liturgico all'Ippodromo (foto), essi hanno cercato di esprimere il filo conduttore dell'incontro con il Santo Padre, il cui motto è "Insieme in Cristo", con la rappresentazione stilizzata delle mani che sono simbolo di comunione. Una di queste 'mani', infatti, è posizionata verticalmente, l'altra invece orizzontalmente. Lo spazio destinato all'altare è stato realizzato nel punto in cui si incontrano i ‘palmi’. Le ‘mani’ che formano lo spazio liturgico fanno da cornice alla celebrazione e indirizzano l'orientamento dei fedeli verso l'altare. Per la veglia con il Santo Padre nella piazza del Bano Josip Jelačič (foto), i punti di partenza concettuali erano completamente differenti. Trattandosi di un contesto urbanistico fortemente definito, il compito da svolgere era più complesso. Lo spazio di svolgimento della veglia è stato posto sul lato orientale della piazza, così da produrre un'apertura di visuale verso la Cattedrale e collegare lo spazio sacrale della città, la Cattedrale, con lo spazio profano della stessa, la piazza principale della città. In un siffatto ambiente, il concetto architettonico ha cercato di esprimere l'idea del cammino (il cammino della vita umana) sul quale veglia lo Spirito Santo, rappresentato in modo stilizzato da una colomba.
La "colombina" copre con le ali l'area dove si troverà il Papa in occasione della veglia di preghiera e l'altare sul quale verrà esposto il Santissimo Sacramento. L'idea del cammino è espressa anche con le rampe. Salendo per le rampe i giovani si avvicineranno al Papa, e dopo averlo incontrato, per esse tornano indietro. Sin dall'inizio del processo di progettazione gli autori hanno elaborato i concetti architettonici in collaborazione con il Comitato per la liturgia dell'arcidiocesi di Zagabria, vale a dire con il vescovo mons. Ivan Šaško e con fra Ante Crnčević . La famiglia Gojnik afferma: “Per noi svolgere questo compito ha un grandissimo significato. Siamo credenti e la creazione di una struttura architettonica per l'incontro con il Papa rappresenta per noi un onore e una gioia particolari. Si tratta di un avvenimento che, come credenti, ci ha toccato molto. E il fatto che il lavoro venga svolto proprio per Papa Benedetto XVI ha un per noi un grandissimo significato, in quando già da lungo abbiamo imparato a conoscere il Papa attraverso i suoi libri. Dal punto di vista professionale, per ogni architetto, soprattutto se è un credente, si tratta di un compito di grande significato. Presso la Facoltà di Architettura mi occupo anche dal punto di vista scientifico della problema delle strutture sacrali, studiando le quali ho anche conseguito il dottorato. Per noi questa è stata quindi l'occasione di applicare direttamente a questo progetto architettonico alcune conoscenze ottenute nel nostro lavoro di ricerca”.

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