venerdì 5 agosto 2011

Pietro Orlandi: Giovanni Paolo II ha permesso al silenzio di cadere sulla vicenda di mia sorella Emanuela, rapita solo perchè cittadina del Vaticano

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di un dibattito a "Cortina InConTra" dal titolo "Vaticano Spy Story". "Emanuela è stata rapita solo perché era cittadina del Vaticano. Wojtyla venne a casa nostra a Natale e ci spiegò che esiste un terrorismo nazionale e uno internazionale. Lui disse che si trattava di una matrice internazionale. Eravamo convinti che lui stesse facendo qualcosa, anche perché sembrava avesse molte informazioni più di noi. Ma da quel momento non è successo nulla e c'è stato un allontanamento da noi". "Mi spiace dirlo - ha continuato Pietro Orlandi - ma Giovanni Paolo II ha permesso al silenzio di cadere su questa vicenda. Ho chiesto a Benedetto XVI un atto di coraggio e di abbattere quel muro di silenzio che dura da 28 anni. Io non concepisco uno stato nè una religione che concepisca una situazione simile. L'episodio che io considero più brutto è stato quando rilasciai un'intervista al Corriere all'inizio degli anni Novanta e io dissi che si sono dimenticati di una loro cittadina. Due giorni dopo mi chiama il Presidente del Governatorato, mi convoca nel suo ufficio, io non sapevo perché. Mi tira il giornale in faccia e mi dice 'ancora con questa storia di sua sorella'. Ho pensato che fosse impazzito, perché era la prima volta che in Vaticano c'era una caduta di diplomazia. 'Ma non le basta che le abbiamo dato lavoro allo Ior, dove non sarebbe mai entrato se non fosse successo quello che è successo a sua sorella'. Ancora oggi è evidente che il Vaticano non voglia fare nulla".

TMNews