domenica 2 ottobre 2011

Mons. Becciu: non c'è Chiesa senza il successore di Pietro. Al carisma petrino Benedetto XVI associa il personale carisma di dottore e teologo

"Spesso, in una società senza padri nè guide sicure, anche la persona del Papa tende ad essere messa in un angolo, e la sua parola ridotta ad una opinione, posta accanto alle tante altre opinioni". Lo rileva l'arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, numero due della Segreteria di Stato della Santa Sede, che ha dedicato alla missione del Papa l'omelia di una concelebrazione da lui presieduta a Ozieri, sua diocesi di origine, con sette vescovi sardi. "Tuttavia - rileva il presule nel testo pubblicato da L'Osservatore Romano - le immagini delle folle dei giovani che hanno acclamato Papa Benedetto a Madrid e dei suoi stessi connazionali che la settimana scorsa gli hanno tributato affetto e riconoscenza, contro le pessimistiche previsioni della vigilia, ci devono far riflettere e convincerci che l'amore verso il Papa e la Chiesa torna di moda e che le nuove generazioni non hanno vergogna di manifestarlo pubblicamente". Per i cattolici, d'altra parte, così come "chi pensa Cristo senza la Chiesa pensa ad una persona immaginaria, mai esistita", ugualmente "chi pensa la Chiesa senza Pietro, pensa ad una realtà che non è quella voluta da Cristo". In proposito mons. Becciu cita Cipriano, che alla metà del III secolo già si domandava: "Chi abbandonerà la cattedra di Pietro, sulla quale è fondata la Chiesa, penserà di essere ancora nella Chiesa?". Oggi però, secondo mons. Becciu, "talvolta è purtroppo tra i credenti che dobbiamo lamentare come la persona del Papa non sia sempre tenuta nella considerazione che è domandata dal progetto di Cristo sulla sua Chiesa". Nell'omelia il sostituto della Segreteria di Stato rileva anche che "al carisma petrino, Benedetto XVI associa il personale carisma di dottore, di teologo, forse perchè - ragiona il presule - in questo momento la Chiesa e la società intera hanno bisogno di chi non soltanto riproponga la verità, ma mostri allo stesso tempo la capacità della mente umana di cercarla e di accoglierla, coniugando insieme fede e ragione". Che è appunto quello che fa Benedetto XVI continuando la missione di Pietro, "l'uomo dell'amore più grande, e insieme l'uomo che conferma nella verità".

Agi

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