mercoledì 14 dicembre 2011

Il Papa in Messico e a Cuba. L'arrivo di Benedetto nell'isola potrebbe coincidere con la solennità dell'Annunciazione. Attese e speranze dal viaggio

Anche se Papa Benedetto XVI non ha specificato la data esatta del suo viaggio a Cuba, l’arcivescovo di Santiago de Cuba, monsignor Dionisio García Ibáñez, ha dichiarato in un’intervista di aver preparato già un calendario provvisorio. “Vorremmo una celebrazione mariana a El Cobre (foto) e l’incontro con i vescovi cubani insieme con la Madre”, ha dichiarato. È in programma anche una Messa a Santiago de Cuba, la seconda città dell’isola, alla presenza dell’immagine della Madonna. Nel 1998 Giovanni Paolo II presiedette una Messa all’aperto nella Plaza de la Revolución Antonio Maceo, a Santiago. Questa volta potrebbe tenersi dall’altro lato della stessa piazza. I piani per l’intero soggiorno papale si concretizzeranno con la visita, a metà dicembre, dell’inviato vaticano. In colloqui informali, i vescovi dell’isola avevano già espresso la speranza che la tappa a Cuba coincidesse con la data della solennità dell’Annunciazione del Signore a Maria, nota anche come la festa dell’Incarnazione del Verbo, il 25 marzo. In quella festa, “Maria ha un ruolo, ma Gesù è il centro”, ha affermato il vescovo della diocesi di Holguin, mons. Emilio Aranguren, ricordando il tema del Giubileo "A Gesù per Maria: la carità ci unisce". Durante il processo di preparazione al 400° anniversario, la Chiesa cubana insiste sul senso biblico del “giubileo”, un momento in cui vengono cancellati i debiti e liberati i prigionieri. Il viaggio di Benedetto XVI potrebbe essere accompagnata da un gesto di clemenza da parte del governo cubano verso alcune categorie di detenuti, come le donne o i malati. In seguito al viaggio di Giovanni Paolo II nel 1998, il governo cubano aveva ripristinato il Natale come giorno festivo. Nei prossimi mesi, con il viaggio di Benedetto XVI, a ridosso della Pasqua, il governo potrebbe fare un altro gesto e proclamare il Venerdì Santo giorno festivo, come in passato. C’è anche la speranza che la presenza del Papa possa dare nuovo slancio al processo di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Félix Varela y Morales, il cui nome compare spesso nei discorsi del Pontefice su Cuba. A sostegno di ciò è la lettera del 2008 del Papa ai vescovi cubani, in cui il Pontefice ricordava che “l’annuncio del Vangelo è giunto cinque secoli fa e i cui valori hanno avuto una grande influenza sulla nascita della Nazione, ad opera soprattutto del Servo di Dio Félix Varela”. Il viaggio di Benedetto XVI non è una sorpresa per la Chiesa cubana, che da tre anni sta preparando l’Anno Giubilare Mariano. Il primo invito rivolto al Papa per visitare l’isola come parte dell’Anno Giubilare risale infatti alla visita ad limina dei vescovi cubani nel 2008. Avevano portato un’immagine dell’eremo del Cayo de la Virgen, che è stata benedetta dal Papa, e si fecero fotografare con il Papa e l’immagine. Nell’ambito dei preparativi sono stati fatti passi in avanti nella costruzione delle chiese: il progetto dell’eremo del Cayo de la Virgen attende l’approvazione per l’avvio dei lavori, mentre la costruzione della chiesa di Barajagua è già in fase avanzata. Sono stati anche apportati miglioramenti nel Santuario di El Cobre ed è stato creato un percorso per pellegrini sotto il nome di El Camino de la Virgen, con le diverse “tappe” che ha compiuto l’immagine originale, dalla sua scoperta nel 1612 fino al suo arrivo nel santuario di El Cobre, a circa 15 chilometri da Santiago de Cuba. Il corteo papale percorrerà probabilmente questi 15 chilometri, quando si trasferirà in macchina da Santiago a El Cobre, come pellegrino della Carità. Mons. García Ibáñez ha indicato che la sua arcidiocesi ha preso già i necessari contatti con le autorità provinciali, che si sono mostrate “molto disposte a collaborare per la buona riuscita della visita”. La diocesi di Santiago de Cuba ha istituito una commissione composta per metà da persone che furono responsabili del viaggio di Giovanni Paolo II e per metà da giovani coinvolti nella pastorale diocesana, ha detto l’arcivescovo. “Abbiamo già un abbozzo di quello che vorremmo e stiamo aspettando”, ha aggiunto.

Araceli Cantero Guibert, Zenit