venerdì 16 dicembre 2011

Natale 2011. Acceso l'Albero in Piazza San Pietro. Bertello: ci invita a guardare sempre in alto, a ricordarci di Dio, ad essere luce per gli altri

Accese le centinaia di luci che decorano l'altissimo abete Piazza San Pietro. Quest'anno l'Albero di Natale posto è stato offerto dall'Ucraina e la tradizionale accensione dell'albero è avvenuta nel corso di una cerimonia che ha visto la presenza congiunta di esponenti della Chiesa Cattolica, tra cui il presidente del Governatorato della Città del Vaticano, mons. Giuseppe Bertello, e di quella ortodossa. La tradizione di esporre l'albero in Piazza San Pietro insieme al Presepe fu introdotta nel 1982 da Giovanni Paolo II e anche in quell'occasione l'abete arrivava dall'Ucraina. Quest'anno la maestosa conifera, della specie 'picea abies', viene da una zona di difficile accesso della Transcarpazia, ha 61 anni, un'altezza di 30 metri, oltre 700 rami, per un peso di circa 5 tonnellate. E' decorata con sfere color oro e argento e luci bianche e gialle. Insieme all'abete principale, sono state offerti alla Santa Sede 43 alberi più piccoli per adornare appartamenti pontifici, residenze di cardinali, uffici di Curia e l'Aula Paolo VI. E’ stupore improvviso quello che illumina i volti, mentre l’albero di Natale si accende di bagliori colorati e si mostra al suo pubblico nella più sfavillante delle vesti. E’ luce che si accende ad illuminare la notte e l’animo conduce a quell’umile mangiatoia, dove il Figlio di Dio fatto uomo donò al mondo la luce della Salvezza. Anche quest’anno in Piazza San Pietro, la cerimonia di accensione dell’abete è metafora della venuta di Cristo che illumina di senso la Storia dell’uomo. Lo ricorda mons. Bertello intervendo alla cerimonia: “Qualche giorno fa, illuminando l’Albero di Natale della Città di Gubbio, il Santo Padre ricordava che questo albero ci invita a guardare sempre in alto, a ricordarci di Dio, con le sue luci ci invita ad essere noi stessi luce per gli altri, attraverso il nostro esempio e la nostra testimonianza, e a sentirci uniti, solidali, gli uni verso gli altri per costruire insieme un mondo di giustizia e di pace”.

Ansa, Radio Vaticana