venerdì 6 aprile 2012

Via Crucis al Colosseo. Benedetto XVI assiste dal colle Palatino. Le meditazioni: Gesù, aiutaci a capire cos’è l’amore, insegnaci a chiedere perdono!

Il Papa è giunto intorno alle 21.15, tra gli applausi dei circa 20mila fedeli, al Colosseo, dove ha presieduto la tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo. Arrivato in auto dal Vaticano, Benedetto XVI è stato condotto in auto sulla postazione allestita al colle Palatino, di fronte all'Anfiteatro Flavio, da cui ha seguito la rievocazione della passione di Gesù. In una serata molto bella dal punto di vista climatico, il Colosseo era gremito di persone, che illuminano la notte con i flambeux accesi. Le meditazioni della Via Crucis, quest'anno, sono state affidate, quest'anno, ad una coppia di focolarini, Danilo e Anna Maria Zanzucchi, fondatori del movimento "Famiglie Nuove", sposati da quasi sessant’anni. E ruotano, lungo le quattordici stazioni del calvario di Gesù, attorno ai dolori e alle speranze della famiglie della società odierna. La croce è stata portata, oltre che dal card. Agostino Vallini, da due frati francescani della Custodia di Terra Santa e da alcune famiglie provenienti dall'Italia, dall'America Latina, dall'Africa, dall'Irlanda. "Non poche delle nostre famiglie soffrono per il tradimento del coniuge, la persona più cara. Dov’è finita la gioia della vicinanza, del vivere all’unisono? Dov’è il sentirsi una cosa sola? Dov’è quel ‘per sempre’ che ci si era dichiarati?". È la domanda posta dai coniugi Zanzucchi, iniziatori di "Famiglie Nuove" del Movimento dei Focolari, nella meditazione per la I stazione della Via Crucis. Nel "momento in cui crolla l’amore e l’amicizia che s’erano creati nella nostra coppia", quando si avverte "nel cuore le ferite della fiducia tradita, della confidenza smarrita, della sicurezza svanita", scrivono i coniugi Zanzucchi, "solo Tu, Gesù, mi puoi capire, puoi darmi coraggio, puoi dirmi parole di verità, anche se fatico a capirle. Puoi darmi quella forza che mi permette di non giudicare a mia volta, di non soccombere, per amore di quelle creature che mi aspettano a casa e per le quali ora sono l’unico appoggio". Nella III stazione si riflette sui cedimenti nelle situazioni concrete di ogni giorno: "Quante cadute nelle nostre famiglie! Quante separazioni, quanti tradimenti! E poi i divorzi, gli aborti, gli abbandoni!". Di qui l’invocazione: "Gesù, aiutaci a capire cos’è l’amore, insegnaci a chiedere perdono!". "Forse Simone di Cirene rappresenta tutti noi allorché all’improvviso ci arriva una difficoltà, una prova, una malattia, un peso imprevisto, una croce talvolta pesante. Perché? Perché proprio a me? Perché proprio adesso? Il Signore ci chiama a seguirLo, non sappiamo dove e come". È un passaggio della meditazione per la V stazione. In queste situazioni, "la cosa migliore da fare, Gesù, è venirTi dietro, essere docili a ciò che ci chiedi" perché "Tu ci ami di amore infinito. Più del padre, della madre, dei fratelli, della moglie, del marito, dei figli". "Anche in famiglia, nei momenti più difficili - scrivono i coniugi Zanzucchi -, quando si deve prendere una decisione impegnativa, se la pace alberga nel cuore, se si è attenti a cogliere quello che Dio desidera da noi, veniamo illuminati da una luce che ci aiuta a discernere e a portare la nostra croce". "Il Cireneo - proseguono - ci ricorda pure i tanti volti di persone che ci sono state vicine nei momenti in cui una croce pesante si è abbattuta su di noi o sulla nostra famiglia. Ci fa pensare ai tanti volontari che in molte parti del mondo si dedicano generosamente a confortare e aiutare chi è nella sofferenza e nel disagio. Ci insegna a lasciarci aiutare con umiltà, se ne abbiamo bisogno, e anche a essere cirenei per gli altri". "Quante persone hanno sofferto e soffrono per questa mancanza di rispetto per la persona umana, per la propria intimità. A volte anche noi, forse, non abbiamo il rispetto dovuto alla dignità personale di chi ci sta accanto, ‘possedendo’ chi ci sta vicino, figlio o marito o moglie o parente, conoscente o sconosciuto", sottolineano i coniugi Zanzucchi nella meditazione per la X stazione. "In nome della nostra presunta libertà - affermano i coniugi - feriamo quella degli altri: quanta noncuranza, quanta trascuratezza nei comportamenti e nel modo di presentarci l’uno all’altro!". Gesù, che si lascia esporre in questo modo agli occhi del mondo di allora e agli occhi dell’umanità di sempre, "ci richiama la grandezza della persona umana, la dignità che Dio ha dato a ogni uomo, a ogni donna e che niente e nessuno dovrebbe violare, perché sono plasmati ad immagine di Dio". "A noi - avvertono i coniugi Zanzucchi - è affidato il compito di promuovere il rispetto della persona umana e del suo corpo. In particolare a noi sposi il compito di coniugare queste due realtà fondamentali e inscindibili: la dignità e il dono totale di sé".

TMNews, SIR

Meditazioni di Danilo e Anna Maria Zanzucchi, Movimento dei Focolari - Fondatori del Movimento "Famiglie Nuove"