domenica 21 ottobre 2012

Benedetto XVI presiede la Santa Messa e la Canonizzazione dei Beati Jacques Berthieu, Pedro Calungsod, Giovanni Battista Piamarta, María Carmen Sallés y Barangueras, Marianne Cope, Kateri Tekakwhita e Anna Schäffer

Canonizzazione di sette Beati che Benedetto XVI ha compiuto questa mattina, Giornata Missionaria Mondiale, in Piazza San Pietro, davanti a circa 80mila fedeli. Sono giunti da ogni parte del mondo, in particolare dall'isola di Molokai con i caratteristici costumi hawaiani, dal Canada, con i tradizionali e pittoreschi copricapo delle tribù dei nativi del Nord America, e dalle Filippine, a migliaia, per festeggiare il secondo santo della loro nazione. Il Papa ha iscritto nell'albo dei Santi i nomi di tre uomini e di quattro donne di diverse epoche, culture, lingue e origini, ma accomunati dall'aver vissuto con coerenza gli impegni battesimali e la vocazione universale alla santità. Si tratta di due martiri, il gesuita francese Jacques Berthieu e il catechista filippino laico Pedro Calungsod; di un sacerdote, il bresciano Giovanni Battista Piamarta, fondatore dell'Istituto degli Artigianelli e di due congregazioni religiose; di due suore, la spagnola María Carmen Sallés y Barangueras, fondatrice delle concezioniste missionarie dell'insegnamento, e la statunitense di origine tedesca Marianne Cope, del terz'ordine di san Francesco di Syracuse; e di due laiche, la nativa americana, Kateri Tekakwhita, e la bavarese Anna Schäffer. Il rito di canonizzazione si è svolto con la nuova formula, anticipato all'inizio della celebrazione eucaristica. Nella circostanza Benedetto XVI ha indossato per la prima volta, sopra la casula, il fanone: paramento liturgico riservato al Pontefice, che venne usato in più di un'occasione da Paolo VI e, successivamente, anche da Giovanni Paolo II.
La cerimonia si è aperta con il canto delle Litanie dei Santi; quindi il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, accompagnato dai postulatori, ha chiesto al Pontefice, attraverso una triplice petitio, di procedere alla canonizzazione. In risposta alla seconda petitio, il Pontefice ha invocato lo Spirito Santo, intonando l'inno Veni, creator Spiritus. Dopo la terza petizione, il Papa ha recitato la solenne formula di canonizzazione. Successivamente, al canto del Te Deum, le reliquie dei nuovi Santi sono state portate in processione e hanno sostato brevemente davanti al Papa per la venerazione, prima di essere collocate sull'altare. Tra quanti portavano le reliquie, oltre ai postulatori, c'era la piccola María Isabel Gomez de Melo, guarita da un'estesa lesione cerebrale vascolare per intercessione di María Carmen Sallés y Barangueras. Il miracolo è avvenuto nel 2000 a San Paolo del Brasile. Erano presenti anche alcuni familiari di Anna Schäffer. Con il ringraziamento e la richiesta del card. Amato "di voler disporre che venga redatta la Lettera apostolica circa la canonizzazione avvenuta", seguiti dal saluto del Papa, si è concluso il rito di canonizzazione ed è subito iniziata la celebrazione eucaristica. Dopo la proclamazione del Vangelo di Marco, intonato in latino e in greco dai diaconi, il Pontefice ha tenuto l'omelia. Le intenzioni di preghiera dei fedeli sono state elevate nelle lingue dei nuovi Santi: in inglese, per la Chiesa; in mohawk, una delle lingue irochesi dei nativi d'America, per i perseguitati a causa della fede; in portoghese, per i sacerdoti; in cebuano (lingua che prende il nome dall'isola filippina di Cebu) per i giovani; in tedesco, per i poveri, i sofferenti e gli smarriti di cuore.

L'Osservatore Romano