Dopo l’Angelus, nei saluti in varie lingue, dopo aver risposto agli auguri dei
fedeli, in francese il Santo Padre ha fatto notare che “il martirio del diacono
Stefano dimostra che la nascita del Figlio di Dio ha inaugurato un’era nuova,
quella dell’amore. L’amore abbatte le barriere tra gli uomini. E li rende
fratelli nel conciliare il perdono, donato e ricevuto. Che l’intercessione di
Santo Stefano, fedele al Signore sino alla fine, sostenga i cristiani
perseguitati e che la nostra preghiera li incoraggi! Seguendo lui, testimoniano
senza paura, con coraggio e determinazione la nostra fede”. Anche in inglese ha
invitato a seguire l’esempio di Santo Stefano: “Come lui, possiamo noi essere
benedetti dalla grazia di Dio per avere il coraggio di parlare e difendere la
verità della nostra fede in pubblico, con carità e costanza”. La festa di Santo
Stefano, ha detto Benedetto XVI in spagnolo, “diventa un invito a chiedere al
Bambino Gesù che rinnovi la nostra fede e la renda più attiva attraverso la
carità. A Lui chiediamo anche che l’esempio di fedeltà al Vangelo di questo
primo martire aiuti i cristiani a vincere paure e inerzie, per dare ragione
della speranza a chi lo chiede, con audacia e sapienza”. In polacco,
“commemorando San Stefano, primo martire, per sua intercessione – ha affermato -
chiediamo a Dio affinché nella vita quotidiana non ci manchino la saggezza e il
coraggio, la fede e l’amore, che trovano il loro compimento nella gloria del
Signore”. In italiano, il Pontefice ha salutato in particolare i giovani del
Movimento dei Focolari provenienti da molti Paesi del mondo: “Cari giovani,
l’esempio della Beata Chiara Badano vi aiuti nel cammino della fede!”. “A tutti
auguro una buona festa, nella luce e nella pace del Natale del Signore. Buona
festa e tanta gioia”, ha concluso.
SIR
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