giovedì 22 gennaio 2009
L'appello dei vescovi iracheni a Benedetto XVI: un Sinodo generale sul Medio Oriente per i cristiani che scompaiono
E' urgente che il Papa convochi un Sinodo generale di tutte le chiese cristiane del Medio Oriente, sul modello di quelli per l'America Latina, l'Africa e l'Asia. E' infatti necessario che la Santa Sede in collaborazione con tutte le chiese locali metta a punto una strategia per tutta la regione, è questo l'unico modo per evitare che i cristiani scompaiano definitivamente dall'Iraq come dal Libano, dalla Palestina come dalla Giordania. D'altro canto la Chiesa di Roma sembra non avere una linea precisa su come intervenire nell'intera regione mentre il clero e i fedeli vivono un sentimento di abbandono e di isolamento. E' questo l'appello lanciato a Benedetto XVI da una delegazione di vescovi caldei e siro-cattolici in visita "ad limina apostolorum" a Roma in questi giorni. Nel corso di un incontro con la stampa l'arcivescovo caldeo di Kirkuk, mons. Luis Sako, ha chiesto che ''la Santa Sede pensi a un Sinodo generale del Medio Oriente per questi cristiani come gia' avviene in Asia, Africa America Latina''. Attualmente, ha sottolineato mons. Sako, ''c'è un vuoto di presenza della Chiesa nell'area, bisogna ricordarsi che la Chiesa non e' solo preghiera e liturgia. Anche i nostri fratelli musulmani si aspettano qualcosa da noi, e noi siamo li' per aiutarli comprendere il pluralismo, il confronto con l'altro''. All'incontro erano presenti anche il vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, e due vescovi siro-cattolici iracheni: mons. Geroges Casmoussa, arcivescovo di Mosul e mons. Matti Matoka, arcivescovo siro-cattolico di Baghdad. Per motivare la richiesta del Sinodo generale per il Medio Oriente mons. Sako, a nome di tutti, ha spiegato che ''i problemi dei cristiani sono gli stessi in Libano e in Palestina, cosi' è importante che tutti i vescovi dell'area insieme, aiutati dagli esperti della Santa Sede, possano affrontare una serie di questioni''.